La conferma di voler mantenere Ama “completamente” pubblica e uno stop, messo nero su bianco, ai privati per le attività di raccolta rifiuti in città. Con queste promesse il Campidoglio a 5 Stelle ha incassato un primo accordo con i sindacati che di fatto scongiura l’inizio dalla prossima settimana di una stagione calda tra i lavoratori della municipalizzata e il rischio sciopero a fine gennaio, con conseguente ulteriore caos sul fronte della raccolta dei rifiuti nella Capitale, già gravato da deficit strutturali.
L’intesa è arrivata dopo un ultimatum di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – contrari all’affidamento temporaneo a privati del porta a porta in alcuni municipi – e al termine dell’incontro di ieri con il Comune.
Roma Capitale conferma la sua volontà a mantenere l’assetto societario di Ama Spa completamente pubblico e si impegna ad intervenire sulla deliberazione 52/2015 eliminando gli articoli che si riferiscono alla possibilità di privatizzare interamente attività istituzionali dell’azienda in ambiti territoriali specifici – si legge nel verbale di accordo sottoscritto dalle parti -. Tale attività prenderá avvio nell’ambito della commissione capitolina ambiente con lo scopo di portare in aula il provvedimento prima possibile e comunque entro due mesi”.
Da parte sua Ama si é impegnata “a revocare nell’immediato, con decorrenza 8 gennaio 2018, l’affidamento temporaneo (ai privati, ndr) sino al 31 gennaio 2018 della raccolta differenziata presso le utenze domestiche nei cinque municipi” in cui era partita.
Soddisfatti i rappresentanti dei lavoratori con il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola che esulta: “Un importante risultato alla luce del quale abbiamo revocato lo stato di agitazione scongiurando lo sciopero di fine gennaio. Speriamo che si volti definitivamente pagina e che ci si possa concentrare sul miglioramento dei servizi ai cittadini e delle condizioni di lavoro degli operatori”.
Dopo l’ok da parte dell’Emilia Romagna a ricevere una piccola parte dei rifiuti di Roma – via libera ritenuto una misura precauzionale nella Capitale dopo lo stop in Toscana – non c’e’ ancora certezza sui primi invii, ma intanto divampa la polemica.
“L’Emilia Romagna non salva proprio nessuno. Al di la’ delle frasi demagogiche del presidente della Regione bisogna dire che stiamo parlando solo di 15 mila tonnellate di rifiuti, cioè i rifiuti di Roma di soli tre giorni, e non é nemmeno detto che vadano in Emilia Romagna”, ha detto il deputato 5 Stelle
Michele Dell’Orco. A rispondergli ieri dai suoi canali social il governatore Stefano Bonaccini in persona: “Roma in emergenza rifiuti chiede aiuto, la Regione Emilia-Romagna tende la mano e
il deputato emiliano del M5s Dell’Orco ci insulta pure. Proprio senza vergogna”.
Intanto l’Ama é a lavoro anche per la ricognizione dei roghi dei cassonetti la notte di San Silvestro, per poi procedere alla preannunciata denuncia contro ignoti. Dovrebbero essere una ventina in tutta Roma i contenitori per rifiuti danneggiati: nel X municipio (quello di Ostia dove il fenomeno dei cassonetti alle fiamme é giá noto, ndr), nell’XI e nel VII. Tre cassonetti, in piazza Certaldo nell’XI municipio, sono gia’ stati sostituiti.