Dopo il no dei minisindaci di Casal Selce e Cesano Osteria nuova, ieri - durante l'audizione del sindaco nella commissione capitolina speciale Pnrr - anche due consiglieri della maggioranza, Antonio Stampete (Pd) e Fernando Bonessio (Europa verde), hanno espresso dubbi sulla realizzazione degli impianti per il trattamento dell'organico. Ma Gualtieri non ci sta: "Roma ha bisogno di impianti"
Monta la polemica sulla realizzazione degli impianti per il trattamento dell’organico a Roma. I due biodigestori – di tipo anaerobico – sono parte del piano di Ama (la municipalizzata che gestisce i rifiuti sul territorio capitolino) delegata dal sindaco Roberto Gualtieri a partecipare ai bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
I biodigestori dovrebbero sorgere, uno, a Casal Selce, l’altro, a Cesano Osteria nuova, distanti tra loro circa una trentina di chilometri in linea d’aria, nella zona nordovest della Capitale. Sulla loro localizzazione si erano già detti contrarti i due minisindaci dei territori interessati – il Municipio XIII per Casal Selce e il Municipio XV per Cesano Osteria Nuova. Ma ieri il caso è stato sollevato anche dai consiglieri di maggioranza – Antonio Stampete del Pd e Fernando Bonessio di Europa verde – durante l’audizione del sindaco nella commissione capitolina speciale Pnrr.
“Sento il peso dell’importanza delle scelte che saremo chiamati a prendere ma vedo già da oggi il rischio che i tempi stretti, la fretta che rischia di derivarne, possa essere cattiva consigliera – ha detto Stampete -. Due soli territori rischiano di dover farsi carico di accogliere i rifiuti di tutta la città. In particolare l’impianto per i rifiuti organici di Casal Selce ci pone davanti un aspetto politico non trascurabile: si trova nella Valle Galeria dove, dalla chiusura di Malagrotta e della raffineria in poi, è stato preso un impegno non scritto tra tutte le forze politiche: mai più impianti per rifiuti nella Valle Galeria. Io credo che sia il caso che ci si fermi tutti un attimo a ragionare”.
Critico rispetto alla tipologia di impianto il consigliere di Ev che ha spiegato in più occasioni che il materiale di scarto della biodigestione rischia di essere di dubbia qualità per la concimazione, fino a quando la raccolta dell’organico non sarà libera da micro-plastiche e altri materiali nocivi alla “Alcuni impegni sui rifiuti rischiano di capovolgere quella che potrebbe essere un’impostazione più razionale. Capire cosa raccogliamo e come lo raccogliamo potrebbe permetterci di capire di quali impianti abbiamo bisogno”, ha detto Bonessio.
Sul punto il sindaco ha ricordato che i due impianti rientrano in “una delle parti più chiare e dettagliate del programma elettorale. Sono impropri gli accostamenti tra discariche e impianti” e il biodigestore “non è l’unico impianto che si farà a Roma”. Gualtieri ha sottolineato che “c’è l’esigenza di dotare Roma di impianti, e il piano non si esaurisce con impianti di biodigestione, l’idea che ci saranno impianti e saranno nei territori è confermata, il biodigestore è uno dei vari impianti, è anche un impianto che non ha un impatto diretto, dal punto di vista della mobilità va fatto il lavoro necessario e adeguato, sapendo di che cosa stiamo parlando”.
Non è passata inosservata la polemica alle opposizioni. “La maggioranza è diventata opposizione”, ha commentato il consigliere della lista Civica Calenda, Francesco Carpano. “La posizione di Bonessio è ideologica – sottolinea Carpano – solo perché i biodigestori producono biometano, un combustibile invece prezioso per la transizione ecologica, mentre Stampete non vuole gli impianti per mera ricerca del consenso – ha aggiunto -. L’importante è che Ama garantisca una gestione sicura e a norma di legge degli impianti, trasparente e aperta al territorio. La città di Roma non può andare avanti a colpi di no”.
Per il consigliere capitolino del M5s, Paolo Ferrara: “Il piano del Partito democratico per Ama “rischia già di naufragare per contrasti interni. Pare che non tutti i dem siano d’accordo sugli impianti di trattamento rifiuti che dovrebbero essere realizzati con i soldi del governo. Due consiglieri si sono detti apertamente contrari ai progetti voluti da Gualtieri. Il sindaco in cambio ha offerto spiegazioni poco convincenti, prima, e poi li ha di fatto richiamati all’ovile con un intervento molto duro”.