Riparte il risiko tra le piccole banche del Centro Italia. Banca del Fucino, fondata nel 1923 dai principi Torlonia, ha infatti appreso con soddisfazione della decisione del Mediocredito Centrale (Mcc) di avviare insieme un periodo di negoziazione in esclusiva sui termini e condizioni della cessione della quota dell’85,3% di Cassa di Risparmio di Orvieto, oggetto del processo competitivo apertosi il 14 ottobre scorso.
La proposta di Banca del Fucino è stata ritenuta distintiva “sia per i contenuti economici e finanziari, sia per i contenuti industriali”. Il progetto presentato è stato riconosciuto idoneo a consentire “il rafforzamento del tessuto economico nei territori di riferimento, mantenendo l’autonomia della Cassa di Risparmio di Orvieto sul territorio nel rispetto della sua vocazione e della sua storia, e la salvaguardia dei livelli occupazionali”. Il perfezionamento dell’operazione di acquisizione dell’85,3% della Cassa di Orvieto da parte di Banca del Fucino, per prodotto bancario aggregato, già oggi superiori ai 10 miliardi, porterà alla creazione di un gruppo bancario con importanti sinergie tra le sue componenti, grazie alla loro contiguità geografica e alla loro forte complementarità in termini di prodotti e clientela di riferimento.
Secondo Francesco Maiolini, amministratore delegato dell’istituto romano, “è nostro impegno garantire la massima collaborazione e diligenza nel definire i dettagli dell’accordo con l’obiettivo di rispettare la tempistica fissata dal venditore”. Maiolini indica la sottoscrizione degli accordi “entro gennaio” e la conclusione dell’operazione, una volta ottenute le previste autorizzazioni, entro la metà del prossimo anno. “Crediamo molto in questa operazione, per la quale il mantenimento dell’autonomia della Cassa di Orvieto e del suo marchio è un presupposto essenziale: riteniamo infatti che la principale leva di sviluppo del Gruppo sia la piena valorizzazione dello specifico rapporto con il territorio di tutte le sue componenti”.