Un’operazione voluta dal Campidoglio per dare un giusto inquadramento storico ai fatti legati alle campagne d'Africa del regno italiano tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento
Cambiano le didascalie legate ai nomi delle strade del cosiddetto Quartiere Africano di Roma. Un’operazione di decolonizzazione culturale di vie e piazze fortemente voluta dal Campidoglio per dare un giusto inquadramento storico ai fatti legati alle campagne d’Africa del regno italiano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Lo scrive la Repubblica Roma.
E così via Tripoli non sarà più descritta come “Regione della Libia” ma con la nuova dicitura “Capitale della Libia” mentre viale Eritrea passa da “Antico possedimento italiano sul mar Rosso” a semplicemente “Stato dell’Africa Orientale”, Giuseppe Arimondi passa da “eroe coloniale” a “Generale dell’esercito italiano”. Stessa sorte per Umberto Partini, a breve descritto semplicemente come “Tenente dell’esercito”. L’ “apostolo” dell’Africa orientale Guglielmo Massaia, invece, torna a essere solo un “Cardinale e missionario in Etiopia”.