Una lunga fila di persone stamattina era in attesa per salire su un taxi alla stazione Tiburtina, intorno alle 10:00. Stessa scena ieri pomeriggio alle 18:00. A piazza Venezia stamattina, invece, intorno alle 12:00 una coda di auto bianche, insolitamente lunga, arrivava fino all’imbocco di San Pietro in vincoli: tassisti in attesa di clienti, che però non arrivavano. Subito dopo il fine settimana, un altro lunedì di disagi per il servizio taxi nella Capitale tra sindacati e clienti che lamentano le lacune del trasporto pubblico non di linea. Problemi con i turni e di viabilità, che scoraggiano i tassisti e concentrano le auto bianche a macchia di leopardo. Secondo Angelo Nobile, delegato Cobas Taxi, “dopo l’ordinanza capitolina del 22 settembre scorso la turnazione è stata rafforzata ma l’orario è fatto con i piedi. Turni lunghissimi che non vengono rispettati perché dopo otto ore consecutive uno rientra a casa”, aggiunge.
“Con il riposo facoltativo anche il weekend, poi, chi ha lavorato di più nel fine settimana poi riposa, e il lunedì mancano 2 mila macchine”, prosegue il sindacalista. Oltre all’organizzazione dei turni, però, a provocare le lunghe file è anche la distribuzione poco uniforme delle vetture in città. “Il problema è di viabilità – racconta Loreno Bittarelli, presidente della Cooperativa Radio taxi 3570 -. Alla stazione Tiburtina gli stalli dei taxi si trovano 300 metri prima della zona dove escono i clienti, che al bisogno non trovano auto. A piazza Venezia – aggiunge – il problema è lo stesso: i taxi sono disincentivati a prendere richieste per clienti che si trovano su via del Corso o via del Tritone, dove è impossibile fermarsi e difficile attendere, e quindi preferiscono rimanere ventesimi in fila a piazzale Madonna di Loreto piuttosto che prendere una chiamata a via del Tritone che ci si mette una vita ad arrivare”.
I tassisti della Capitale, di conseguenza, si ritrovano nei punti della città dove è più comodo trovare stalli dedicati o dove la viabilità è più congeniale al servizio. “Spesso – sottolinea Bittarelli – gli autisti piuttosto di andare alla stazione Tiburtina preferiscono andare direttamente a piazza Bologna, dove non devono fare 20 minuti di fila per prendere un cliente”. A complicare il tutto, poi, c’è un trasporto pubblico locale poco efficiente e i lavori sulla tratta della Metro A, con la sospensione del servizio alle 21:00 dalla domenica al giovedì. “I treni arrivano in ritardo oppure si sovrappongono – prosegue l’esponente dei Cobas, Nobile -. E poi c’è il problema del servizio pubblico di linea: chi arriva alla stazione, nel 60/70 per cento dei casi prenderebbe un bus, se a Roma fosse un servizio efficiente. Non abbiamo gli orari dei treni e non veniamo avvisati se ci sono ritardi – conclude Nobile – se ce li fornissero, invece, potremmo organizzare meglio la turnazione e coprire le fasce dove si crea maggiore congestione”.