Protestano i comitati di quartiere del centro storico contro la delibera che regolamenta il commercio di vicinato e interessa una serie di attività quali pizzerie, paninoteche e laboratori artigianali alimentari.
Per lunedì 29 maggio alle 18 la “Rete di associazioni per una città vivibile” ha indetto un presidio di protesta in piazza del Campidoglio per “manifestare il proprio assoluto e fermo dissenso rispetto alla proposta di deliberazione e ribadire la inderogabile necessità che quest’ultima venga rivista con la adozione di emendamenti che confermino almeno il divieto di apertura e trasferimento delle attività di artigianato alimentare, oltre alla limitazione dei trasferimenti solo in ambiti limitati: rioni o quartieri”, si legge in una nota.
Lo scontro, tra amministrazione e cittadini, sul tema riguarda le limitazioni sul settore che – a detta dei residenti – non sono sufficienti a garantire il proliferare di esercizi ritenuti causa di inquinamento acustico e degrado. Secondo i cittadini “si rischia di aprire le porte di tutta la città storica, e del sito Unesco in particolare, a un fiorire di paninerie, kebaberie e similari che andranno a dare il colpo di grazia finale a un centro storico che già adesso si trova a fare i conti con tutte le conseguenze (affollamento, sporcizia, rifiuti, traffico e rumore) originate dall’iperturismo e dalla malamovida”, prosegue la nota.
Dal canto suo, il presidente della commissione Commercio, Andrea Alemanni del Pd, ha chiarito in più occasioni e in diverse situazioni che la delibera oltre a bloccare le nuove licenze, rende più stringente le regole per i trasferimenti di licenza nell’area Unesco, poiché vengono richiesti locali più ampi (tra gli 80 e i 100 metri quadrati) e la disponibilità di un bagno per i clienti se si vuole garantire il consumo in loco.