Con i romani in ferie è più facile tenere decorosa la città. Ma il problema è solo rimandato anche perché i nostri rifiuti continuano ad essere smaltiti altrove
Mancano pochi giorni al rientro dei romani a Roma. I problemi però, sono sempre quelli. Come i rifiuti. Ama (che ha chiuso l’esercizio 2017 in rosso, come dato conto da Radiocolonna.it) non riesce a dotarsi della giusta sostanza industriale di cui invece avrebbe bisogno. In questi giorni la città è stranemente pulita ma con il rientro di centinaia di migliaia di cittadini le cose cambieranno. Il Campidoglio, ma non è una novità, continua a spendere fior di quattrini per mandare in nostri rifiuti in altre regioni.
La prova? L’ordinanza che apre gli impianti del resto del Lazio ai rifiuti della Capitale sarà prorogata fino al 31 dicembre. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, farà da mediatore perché l’Abruzzo accolga altre 10mila tonnellate di rifiuti di Roma. L’Ama, inoltre, sta chiudendo un contratto con la Piceno Ambiente, società di Fermo, perché riceva 30mila tonnellate di indifferenziato (5mila al mese). Poiché le discariche, ha scritto il Messaggero, delle Marche rischiano di saturarsi, l’impegno di Ama è di riprendere ciò che esce dall’impianto di trattamento e riportarlo nel Lazio, nella discarica di Colleferro. Per portare i rifiuti nelle Marche, serve però il via libera della Regione, ma il governatore Luca Ceriscioli, domenica scorsa, ha fatto sapere che, già come avvenne a dicembre, la risposta sarà negativa.