Roma è tutta un buco, meglio, un colabrodo. Che frana e cede da molte le parti. In modi differenti, ma cede. E i buchi, quelli veri, sono nella sua rete idrica, sotto l’asfalto. Vecchia, marcia e per questo costantemente a rischio falla. Lo si è visto nei giorni scorsi a Monteverde, con l’ennesima tubatura saltata che ha trasformato la Gianicolense in una specie di Mississippi urbano. E via Pareto, nella parte nord della Capitale, chiusa da giorni per una tubatura saltata, con ripercussioni drammatiche sulla circolazione.
L’ultimo bilancio di sostenibilità di Acea parla chiaro. Il distretto Ato 2 – riguardante la provincia di Roma – ha perdite pari al 39,8% del totale del volume immesso. Vuol dire che ogni 2,5 metri cubi immessi nella rete idrica, uno ne viene perso. Nonostante non sia una percentuale bassa, è comunque un numero che migliora abbastanza stabilmente di anno in anno. Nel 2020 era pari al 42% circa e l’anno prima al 44%. C’è chi fa peggio. Dal punto di vista delle perdite, è il distretto Ato 5 – che riguarda la provincia di Frosinone – a dare i problemi più grandi. Tra il 2016 e il 2019, il volume di acqua perso era il 77-76% del totale. Nel 2020 questo numero è migliorato molto, passando al 68%, per poi rimanere pressoché identico l’anno dopo, diminuendo solo dell’1%. Come ha spiegato la stessa Acea nelle risposte alle domande della fondazione, l’obiettivo è quello di arrivare al 59,5% entro il 2024.
Poi ci sono le frane. E si torna a Roma. Il quartiere Portuense e l’XI Municipio sono più suscettibili alle voragini, Parioli agli smottamenti, al cedimento dell’asfalto, altre parti della città si comportano in maniera mista, tra crolli, voragini e scivolamenti progressivi del terreno. Caratteristiche diverse per effetti comuni: le strade della capitale si aprono ogni giorno con le inevitabili conseguenze: traffico bloccato, circolazione impazzita, rete idrica e fognaria sempre a rischio.
E i soldi? I soldi ci sono. Per esempio il finanziamento da 435 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti ad Acea. La Bei cofinanzia il piano di investimenti per il periodo 2023-2026 di Acea Ato 2, società del gruppo che si occupa della gestione del servizio idrico a Roma e area metropolitana, per migliorare la copertura e la qualità dei servizi idrici integrati, ridurre le perdite idriche e aumentare l’efficienza energetica. Le risorse contribuiranno anche ad aumentare la resilienza del servizio contro futuri eventi meteorologi estremi, come la siccità, attraverso investimenti nell’efficienza della rete, nell’interconnessione dei sistemi idrici e nella gestione delle risorse idriche. Basterà?