Categorie: Economia urbana

Roma: i tre anni di mandato di Gualtieri, tra grandi cantieri e piccole manovre di giunta

Sono trascorsi esattamente 1.095 giorni da quando nelle sale del comitato di Portonaccio, in tempi record dalla chiusura delle urne, gli exit pool avevano già decretato la vittoria dell'attuale primo cittadino sull'avversario del centrodestra, Enrico Michetti.

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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha compiuto ieri il terzo anniversario del mandato al governo della città. Sono trascorsi esattamente 1.095 giorni da quando nelle sale del comitato di Portonaccio, in tempi record dalla chiusura delle urne, gli exit pool avevano già decretato la vittoria dell’attuale primo cittadino che si è imposto con il 60,2 per cento dei consensi sul 39,8 per cento dell’avversario del centrodestra, Enrico Michetti. Il risultato è arrivato dopo un primo turno dal quale Gualtieri è uscito in lieve svantaggio sull’avversario (27 per cento contro 30,01) ma erano in campo in totale 22 candidati. A metà novembre il sindaco riferirà risultati e obiettivi dei tre anni di governo all’Auditorium Parco della Musica. Intanto a scorrere il programma elettorale del 2021, con il primo capitolo che recita “Il più grande progetto italiano dei prossimi 10 anni” appare chiaro il senso del recente annuncio sulla volontà a ricandidarsi per un secondo mandato. Per il resto il lungo programma di 109 pagine, declinato nella realtà, a oggi appare essersi mutato in molti cantieri e poco altro. Sono due i grandi nodi della città che l’allora candidato, oggi sindaco, si era ripromesso – e ha promesso – che i problemi atavici di Roma non sarebbero più stati oggetto di dibattito elettorale.

Rifiuti: il programma prevedeva “un forte e rapido innalzamento della quantità e della qualità di materiali da avviare al riciclo attraverso la raccolta differenziata”. La differenziata in due anni è passata dal 45 al 47 per cento. Inoltre era previsto “il superamento dell’impianto di Rocca Cencia” ed è stato dismesso. Mancano all’appello gli altri impianti di selezione di multimateriale, il potenziamento dell’impianto di Maccarese e le nuove strutture di compostaggio, ma su queste ultime è stato confermato che saranno realizzati entro il 2026 con i fondi del decreto Aiuti. Stralciata invece “l’individuazione delle discariche di servizio” che saranno sostituite dagli impianti ancillari del termovalorizzatore, il progetto definitivo è stato presentato recentemente e prevede un recupero quasi totale della materia di scarto della combustione. Non ancora sono state localizzate “le stazioni di trasferenza dei rifiuti urbani indifferenziati e di rifiuti da raccolta differenziata, almeno una per quadrante”. Capitolo Ama: sono stati effettuati investimenti per l’acquisto di 18 mila nuovi cestini gettacarte, 33 mila cassonetti e 269 mezzi pesanti in vista del Giubileo, sono stati assunti 259 nuovi netturbini, ancora non si vede la “reingegnerizzazione” del servizio.

Trasporti: è il capitolo sul quale è stata concentrata la maggior parte degli investimenti della giunta in carica. Ieri sono partiti i lavori per la costruzione della tranvia Togliatti, sarà operativa nel 2026 insieme alla prima tratta della Termini-Vaticano-Aurelio, da piazza Giureconsulti a Cavalleggeri, i cui cantieri apriranno nei primi mesi del 2025. Stanno terminando, la data di scadenza ultima è il 6 dicembre prossimo, gli interventi di ammodernamento della linea A della metropolitana. Arranca il servizio sulla Metro B, dove persistono attese e affollamenti con la linea, a oggi, non interessata da interventi e sulla quale da dicembre inizieranno ad arrivare i nuovi treni. Per il 2026 sarà terminato anche il Grande raccordo anulare delle bici (Grab) e dalla prossima primavera saranno accesi i primi 50 varchi della Ztl Fascia verde, multeranno le auto più inquinanti che già adesso non possono circolare al centro della città. Da programma elettorale è stata rispettata la “sospensione della progettazione della funivia Battistini-Casalotti”, ma è saltata anche l’idea alternativa di un People Mover. Tra le promesse, per quanto riguarda la “realizzazione della funivia Magliana-Eur” ancora non è data per certa. Capitolo Atac: a gennaio, salvo sorprese sulla revisione del costo dei biglietti, partirà il nuovo contratto di servizio di Atac che promette più chilometri, sia di bus e tram che di metropolitane. Non ci sono ancora novità invece sul “valutare la possibilità di garantire migliori servizi anche ai comuni della Città Metropolitana”.

Tutto il resto rientra invece nella mole di cantieri aperti, o da aprire, con 13,7 miliardi di investimenti pubblici tra Piano nazionale di ripresa e resilienza, Giubileo e altre fonti di finanziamento, sia ministeriali che europee. Secondo le stime circolate a inizio anno nella Capitale, a febbraio, ne erano attivi 6.543: riguardano strade, riqualificazioni e costruzioni ex novo, come quella del sottopasso di piazza Pia. Alcuni hanno a che fare con le demolizioni o il recupero di strutture abbandonate: tra le grandi opere sbloccate guida certamente la classifica l’ex Fiera di Roma, ma anche lo smantellamento di ecomostri come l’ex centro direzionale di Alitalia alla Muratella. Estraneo ai cantieri, c’è il boom turistico della Capitale, che chiuderà il 2024 con 50 milioni di presenze e che ha portato alla rivoluzione della gestione dei flussi a Fontana di Trevi.

Piccolissime infine le manovre in giunta e ai vertici delle partecipate, il rimpasto che sarà formalizzato il 28 ottobre prossimo interessa soltanto due assessori, e cerca di riportare equilibrio tra le forze di maggioranza con il rientro a capo della segreteria dell’ex capo di gabinetto, Albino Ruberti, già uomo forte a fianco al governatore Nicola Zingaretti. In Ama si è registrata la sostituzione del presidente Daniele Pace, investito da uno scandalo mediatico su presunte violenze sessuali. In Atac nessun cambio, almeno al momento.

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