A Roma si preannunciano cinque mesi complicati sul fronte del trasporto pubblico e di conseguenza del traffico. Da maggio fino a ottobre infatti gli utenti delle sei linee tranviarie dovranno trasferirsi a bordo di bus sostitutivi. E probabilmente lo stesso destino riguarderà già in primavera anche i viaggiatori della Metro A, dalle 21 in poi tra la domenica e il giovedì. Ieri l’assessore ai Trasporti di Roma, Eugenio Patané, infatti ha confermato: “Da maggio a metà ottobre chiuderemo tutte le linee tranviarie perché dobbiamo riqualificare il deposito di Porta Maggiore per ospitare i nuovi tram”, ha detto l’assessore. Equivale a dire che i tram attualmente in circolazione non potranno essere in linea. “La notizia positiva però è che in 5 mesi potremo dare un’accelerata e finire tutti i lavori mancanti in modo da avere tutte le linee tranviarie pronte e funzionanti per il Giubileo”. Nell’anno giubilare, a Roma, infatti sono attesi 35 milioni di pellegrini e 35 milioni di turisti e il sistema del trasporto pubblico, quindi la rete di bus, tram, ferrovie e metropolitane, dovrà essere perfettamente funzionante, a partire dalle frequenze.
Così sempre in primavera, come ha già fatto sapere prima di Natale il sindaco Roberto Gualtieri, dovrebbero prendere il via i lavori di rinnovo dei binari della Metro A nella tratta tra Ottaviano e Battistini: è la seconda parte dei cantieri, con l’auspicio di completare la prima dove sono ancora in corso i lavori tra Spagna e Ottaviano, per quella data. La gara è in corso, collegata al secondo Decreto della presidenza del consiglio sul Giubileo, e si spera di aggiudicarla senza intoppi al più tardi per aprile. Con l’avvio dei cantieri quindi la linea arancione andrà incontro alle chiusure dei mesi precedenti: stop anticipato del servizio alle 21 dalla domenica al giovedì e bus sostitutivi in strada per far fronte alla domanda degli utenti tra le 21 e le 23:30.
Non soltanto, nel compendio dei lavori che dovranno essere svolti entro l’otto dicembre del 2024, c’è anche il rifacimento di alcune stazioni particolarmente ammalorate: anche per questi interventi sono in corso le gare che dovrebbero andare in aggiudicazione entro la primavera. I cantieri di prossimo avvio consentiranno, secondo quanto affermato dal sindaco e dall’assessore più volte, di avere un servizio regolare anche a fronte dell’arrivo dei nuovi mezzi, a partire dai 121 tram acquistati, proprio a partire da maggio.
In questo contesto si inserisce anche il no della Capitale alla messa a gara del servizio e che sarà oggetto di una trattativa con l’Antitrust, pronta a presentare ricorso al Tar del Lazio. “All’autorità forniremo tutti i dati che ci vengono richiesti ma mandare a gara il servizio quando, secondo il programma dell’amministrazione, siamo usciti dalla prima fase del concordato preventivo e abbiamo programmato quattro anni di investimenti, proprio oggi, alla vigilia del Giubileo, banalmente significa condannare la città a una figuraccia – ha detto Patané – e, da un punto di vista operativo ed economico, significa condannare una realtà economica importantissima, come Atac, che è per Roma e per il Lazio come è la Fiat per Torino e il Piemonte”.