Il centro storico ha sempre meno abitanti, e sempre più anziani. Un trend che va avanti da anni, e che si aggiunge all’incremento dei residenti stranieri – uno su cinque, non solo all’Esquilino – e a un tasso di disoccupazione particolarmente elevato: intorno al 15 per cento della popolazione attiva, con punte più elevate tra Celio, Trastevere e Aventino. Secondo l’ultimo report dell’Istat sul Comune di Roma, scrive Il Messaggero, «nel centro geografico della città si concentrano le aree con più popolazione in età avanzata». Foro Italico, Prati, XX Settembre, centro storico». Inoltre, tra «Ostiense, Centro Storico, Testaccio e Trastevere risiedono meno di 18 individui al di sotto dei 25 anni ogni cento residenti, meno di 15 nella zona del Foro Italico che ha solo 642 abitanti».
L’età media alta, come spesso succede, si abbina al calo della popolazione. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati dell’anagrafe del Campidoglio, la popolazione residente nel I municipio, ossia l’area all’interno delle Mura Aureliane, è scesa del 38 per cento, con punte di meno 45 per cento registrate a Trastevere, contro una media cittadina che ha visto nello stesso periodo un calo molto più contenuto: lo 0,9 per cento. Tutto ciò mentre aumentano anno dopo anno, soprattutto dopo la pandemia, le stanze date in affitto breve, i b&b, le case vacanza. Secondo i maggiori portali online del settore, infatti, nel centro storico ci sono circa 30 mila annunci di affitti brevi, di cui oltre 20 mila per interi appartamenti, contro le tremila locazioni per residenti, con i classici contratti “4 più 4”.
Cambia anche la composizione della popolazione residente, a partire dagli stranieri: secondo i dati Istat, all’Esquilino (quartiere multietnico per eccellenza nella Capitale) l’incidenza è del 234,5 per mille, «quota poco più alta di quella registrata nel centro storico – si legge nel report che supera comunque la soglia del 200 per mille, anche grazie alla presenza di alcuni centri assistenziali».