Tutto era iniziato da una petizione con 23mila adesioni raccolte dall’attivissimo Comitato pendolari Roma-Lido. Era il 18 gennaio 2023, quando i pendolari hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere proprio al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra le richieste, “quella di avere – si cita testualmente – 2 treni dalla Metro A, cosa che comporterebbe un decremento marginale medio dell’offerta di posti/km, sull’unica linea metropolitana decentemente servita a Roma, ma rappresenterebbe un aumento del 33% nella disponibilità attuale di rotabili affidabili in linea, quindi una grande boccata di ossigeno per i viaggiatori della Roma Lido”.
Una richiesta ardita ma non priva di logica, tanto che un combattivo consigliere dell’opposizione, Francesco Carpano, l’ha rilanciata attraverso una mozione che tuttavia è stata respinta dall’Assemblea capitolina verso la fine di aprile. Perché la maggioranza dei consiglieri ha detto “no” all’idea dei pendolari della Roma-Lido? Una chiave interessante la offre Odissea Quotidiana, convita che questo “niet” non pregiudicherà un miglioramento della linea previsto entro un anno.
“La proposta consisteva nello spostamento di due treni CAF dalla Metro A alla ferrovia Roma-Lido per tamponare la carenza di convogli: un’operazione tecnicamente realizzabile in pochi mesi, come fatto in passato, e con spese abbastanza contenute. È bene infatti sottolineare che sin dall’apertura della Roma-Lido, al netto dei primi convogli, non sono mai stati acquistati dei treni dedicati per la linea: negli anni ’60 e ’70 sulla linea per Ostia hanno prestato servizio, accanto ai mezzi originari del 1924, le MR100-200-300 in comune con la linea B, successivamente sono arrivate le MR500 distolte dalla Metro B e le MR600, ossia il rifacimento delle MR100 con il disegno delle 500. In ultimo nel periodo 2007-2010 la linea ha ricevuto in prestito le MA200 e i CAF della linea A e, nel 2015, i CAF della linea B – spiega OQ – Sulla base dei precedenti del recente passato e unitamente alla cronica carenza di treni di cui soffre la linea, il Comitato Pendolari ha formulato la legittima richiesta, sostenuta dal consigliere Carpano, di spostare ulteriori 2 CAF dalla linea A. Purtroppo a causa dei ritardi delle manutenzioni, avviate solamente durante lo scorso anno, anche la linea arancione del metrò soffre della mancanza di treni circolanti, ridotti a 25 dai 33 presenti a pieno regime. All’interno di questo contesto si è sommato anche il cambio di gestione della ferrovia Roma-Lido, avvenuto nel corso dell’estate 2022 con il passaggio da ATAC ad ASTRAL e Cotral. Da qui la scelta del Campidoglio di bocciare la mozione, che è stata bollata dal Comitato come un “lavarsene le mani” alla stregua di Ponzio Pilato”.
I blogger, poi, ricordano l’importanza degli interventi del Piano Operativo finanziati dall’Europa
“È bene ricordare che la Pisana ha cominciato a realizzare gli interventi del Piano Operativo finanziati dal FSE dal 2016, i famosi 180 milioni di euro, sebbene con incredibile ritardo – conclude OQ – tra le opere previste c’è anche la maxi fornitura di 20 treni, con gara aggiudicata alla Titagarh Firema, che dovrebbero cominciare ad arrivare nel 2024. Proseguono, nel frattempo, anche le revisioni sui CAF ex ATAC, con i primi 2 treni tornati in servizio con la livrea blu Cotral.”