Cialdini lascia la guida della società a un anno e mezzo dalla nomina. No comment dal Campidoglio. In ballo un contenzioso da 320 milioni
Non c’è pace per Roma Metropolitane. La società del Campidoglio incaricata di realizzare la metro, perde il suo pezzo più importante. L’amministratore Pasquale Cialdini. Il quale, secondo il Messaggero, avrebbe rimesso il mandato perché profondamente in disaccordo con l’azionista (100%) Campidoglio sulla visione societaria.
Diciamolo però, Roma Metropolitane naviga in pessime acque. Oltre al contenzioso da 320 milioni tra le imprese del consorzio Metro B e lo stesso Comune, di cui Roma Metropolitane è braccio operativo, lo scorso giugno lo stesso manager aveva denunciato l’impossibilità di pagare gli stipendi e onorare le bollette. Ne scaturì una tensione crescente con l’azionista, infastidito da questa nuova grana. Alla fine il dado è stato tratto e Cialdini ha preferito lasciare, a un anno e mezzo dal suo ingresso in Roma Metropolitane.
Dal Campidoglio, sollecitati da Radiocolonna.it sulla questione, solo silenzio. Saranno le vacanze (il sindaco Raggi è in partenza) o solo imbarazzo per una situazione che dovrà trovare una sbocco a settembre, con la nomina di un sostituto. Più volte si è parlato di una dismissione della società nell’ottica della razionalizzazione delle partecipate.
Mai arrivata però. In un’intervista a Radiocolonna.it, l’ex presidente Chicco Testa allontanò tale ipotesi. “Roma metropolitane è una stazione appaltante e come tale riceve fondi dallo Stato. Se fosse stata chiusa avrebbe smesso di ricevere tali finanziamenti. E forse ci sarebbero stati problemi con i contenziosi in essere, molti dei quali legati ai lavori della Metro C. I conti della società non sono in ordine, è vero, ma credo che molto dipenda da qualche problema che c’è stato tra i ministeri e l’azienda, nell’ambito dei trasferimenti di fondi”.