Roma metropolitane, il flop della trattativa. Ora si fa dura

L'incontro ieri tra i vertici della controllata capitolina e i sindacati si è risolto con un nulla di fatto

Roma Metropolitane sempre più in bilico. L’incontro ieri tra i vertici della controllata capitolina e i sindacati si è risolto con un nulla di fatto.  “L’incontro con l’amministrazione comunale sulle sorti di Roma metropolitane, dopo le rassicurazioni delle scorse settimane, non ha prodotto i risultati che ci attendevamo“, affermano in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio. “Ieri, alla presenza del direttore generale, – prosegue la nota – ci è stato comunicato che il collegio sindacale ha convocato per il prossimo 30 settembre un’assemblea dei soci per avere un quadro chiaro sul futuro della società, senza escludere la possibile messa in liquidazione”.

I sindacati, riferisce la nota, hanno “chiesto di avere in visione tutta la documentazione necessaria, a partire ovviamente dalla comunicazione del collegio sindacale che avrebbe imposto questa accelerazione” e hanno “ottenuto la garanzia che nessuna azione verra’ attuata prima del prossimo incontro, calendarizzato per venerdì 27 settembre”. Le organizzazioni sindacali, in ultima analisi, chiedono “alla sindaca di intervenire per garantire la continuità aziendale, il rilancio e il mantenimento dei livelli occupazionali, nel rispetto degli impegni assunti da lei stessa” perche’ “Roma metropolitane non deve essere liquidata”.

“L’allarme lanciato dai sindacati su Roma Metropolitane è preoccupante. La messa in liquidazione della società capitolina con la perdita delle professionalità acquisite e dei livelli occupazionali sono incomprensibili”. Cosi’ in una nota la consigliera del Pd capitolino Ilaria Piccolo. “La giunta Raggi – aggiunge – non può continuare ad ignorare le gravi conseguenze di un atteggiamento politicamente incurante che ha il sapore di una decisione assurda e sconveniente per la città. L’ipotesi della liquidazione di Roma Metropolitane sarebbe un disastro per i progetti di mobilità già avviati e per quelli in itinere.

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