Roma, nuove regole per tavolini: stretta al centro, spazi ad alberghi e librerie

Il nuovo regolamento per le occupazioni del suolo pubblico a Roma è stato approvato oggi dall'Assemblea capitolina con 27 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto.

Nuove regole a Roma per tavolini e dehors, un catalogo degli arredi a cui tutti gli esercenti romani dovranno adeguarsi. Per bar e ristoranti del centro storico sono previste restrizioni tuttavia gli spazi saranno concessi anche agli alberghi, ma soltanto quelli che hanno il ristorante a piano terra o rialzato. Attraverso un ordine del giorno, del gruppo consiliare Roma futura, inoltre, è stato previsto un impegno per la giunta a estendere l’occupazione del suolo pubblico alle librerie indipendenti che offrono il servizio di caffetteria.

Il provvedimento, però, non riguarda librerie o gallerie d’arte se la licenza principale non è quella della somministrazione di bevande e alimenti. Il nuovo regolamento per le occupazioni del suolo pubblico a Roma è stato approvato oggi dall’Assemblea capitolina con 27 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto. La città è stata divisa in più aree: nel centro storico, corrispondente al sito Unesco, sono previste le maggiori restrizioni. Limitazioni sono contemplate anche nella cosiddetta città storica, quindi l’area centrale che abbraccia zone della movida come Esquilino, Prati o San Lorenzo. Più libertà, invece, è garantita nelle aree più vicine alle zone di periferia. Il principale provvedimento riguarda l’estensione dell’occupazione di suolo che potrà essere autorizzata: sarà calcolata sulla somma delle superfici interne destinate alla somministrazione, alle cucine e ai servizi igienici, e non soltanto sugli spazi destinati ai clienti. “Finora erano avvantaggiati soltanto coloro che avevano magari un micro-cucinino e tutti tavoli all’interno. Abbiamo fatto questo ragionamento per evitare di penalizzare chi investe su grandi cucine e servizi, magari favorendo anche l’inclusione con bagni per i disabili più ampi”, ha spiegato l’assessora al Commercio, Monica Lucarelli. Un’altra novità riguarda gli esercenti che fino all’80 per cento insistono sulla stessa piazza o strada. Potranno presentare un progetto condiviso per avere fino al 20 per cento della superficie concedibile. Non sarà consentito sistemare pedane nell’area del sito Unesco, mentre nelle altre zone saranno autorizzate soltanto dove il marciapiede non ha un’ampiezza disponibile per i tavolini e la pedana non intralcia la circolazione, ma non dovranno occupare uno spazio superiore ai due stalli auto. Nel dettaglio i dehors in questa situazione dovranno essere massimo di 25 metri quadrati nella città storica e di 42 metri quadrati in altre zone. Il regolamento, infine, sulla revisione dei costi dell’occupazione del suolo pubblico rinvia al tariffone, la delibera che viene elaborata ogni anno dall’assessorato al Bilancio e disciplina i costi di diversi servizi pubblici. Le nuove concessioni saranno autorizzate in base alle tre aree: suburbio, città storica e sito Unesco. Si passa da una occupazione di suolo al massimo pari a un terzo della superficie interna di riferimento nelle aree di pregio del sito Unesco ai tre terzi nelle aree del suburbio, ovvero quelle periferiche escluse dalla città storica. Per quanto concerne il catalogo degli arredi, ci sono 18 mesi per adeguarsi da oggi.

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