Saldi, la partenza è andata bene. A parlare sono anche i dati: più 20% rispetto all’anno scorso secondo la Confcommercio, più 15% per la Confesercenti, scrive il dorso locale del Corriere della Sera. Anche se entrambe le associazioni di categoria ammettono che non si è ancora arrivati ai livelli del 2020, ovvero degli ultimi sconti invernali pre- pandemia. Si sono venduti soprattutto “capi di abbigliamento ‘caldi’ nonostante l’inverno poco freddo – spiega il direttore della Confcommercio Romolo Guasco -. La gente ha comprato per il piacere di avere un nuovo capo invernale. C’è stata inoltre una buona propensione alla spesa, segno che sta tornando un po’ di ottimismo fra i consumatori”.

I romani hanno dunque scelto cappotti e giacconi, seguiti dalle calzature e dall’intimo; pochi oggetti di elettronica invece, venduti durante il periodo del Blackfriday. E hanno speso anche più delle previsioni (167 euro in media a persona secondo Confcommercio, 170 per la Confesercenti e 150 euro per la Cna), nonostante i timori per l’inflazione e il caro bollette.

“I saldi sono partiti positivamente anche se non si è raggiunto il livello del 2020 ribadisce al Corriere il presidente della Confesercenti Valter Giammaria -, risultato che non era scontato. Speriamo che prosegua così anche in futuro, soprattutto il prossimo week end quando tutti i romani saranno tornati dalle vacanze. E stato comunque provato che i saldi sono ancora un evento molto atteso e proprio per questo, dato il loro lungo periodo – 6 settimane – bisognerebbe rendere più attrattiva la città con eventi del “made in Italy” e sconti negli alberghi”. Parole condivise anche per il presidente della Cna Commercio Federico Mondello: “Dopo un Natale che possiamo definire sotto tono – spiega – la favorevole concomitanza con la Befana ha fatto si che la città si sia riempita di turisti. Così dopo questo primo week end di lavoro intenso, aspettiamo adesso il ritorno dei romani dalle vacanze invernali. Ricordiamoci però che i saldi non sono la soluzione dei problemi, ma una boccata di ossigeno per un settore in profonda crisi, che deve trovare soluzioni condivise con l’amministrazione per salvaguardare l’identità delle strade”.