Roma perde anche la sede dell’antiriciclaggio, l’Ue sceglie Francoforte

Dopo l'Expo la capitale vede sfumare anche questa opportunità. Italia viva, sconfitta anche di Gualtieri

Francoforte, capoluogo dell’Assia, cuore finanziario della Germania e sede della Bce: sarà questa la città che ospiterà l’Amla, la nuova autorità antiriciclaggio dell’Ue. La lunga battaglia tra le nove città candidate a ospitare la nuova agenzia europea ha visto anche Roma in campo che ora, dopo l’Expo, vede sfumare anche quest’altra opportunità.

“L’Amla avrà poteri di vigilanza diretta e indiretta. Quella di oggi non rappresenta solo la scelta di una città, ma soprattutto un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità finanziaria”, ha sottolineato la presidenza belga, evidenziando che l’autorità “rappresenta un potente strumento per garantire l’integrità del sistema finanziario Ue” e “proteggere i cittadini dall’impatto dannoso del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo”.

Alcune settimane fa i rappresentanti dei governi o delle amministrazioni delle contendenti erano stati auditi nel Parlamento Ue, tra questi anche il sindaco Roberto Gualtieri. Ma evidentemente non ha convinto gli eurodeputati.

Il Consiglio Ue, al termini della prima fase della votazione, ha optato per Francoforte. Seguita da Parigi, Roma e Vilnius. Nello scrutinio con i rappresentanti dell’Eurocamera Madrid ha fatto un balzo avanti anche perché proprio il Parlamento europeo, nella sua short list, aveva indicato Roma, Parigi, Francoforte e la capitale iberica. L’epilogo, tuttavia, non è cambiato. Alla fine a risultare decisivo è stato il peso politico del governo guidato da Olaf Scholz che per l’Amla ha già riservato tre edifici. La città dell’Assia – già sede della Bce e dell’autorità europea di vigilanza assicurativa (Eiopa) – è stata sostenuta con forza dall’agguerritissimo ministro delle Finanze, Christian Lindner, che nell’ultimo incontro pubblico davanti agli eurodeputati aveva promesso di raddoppiare i finanziamenti pubblici dedicati alla nuova Autorità, portandoli da 10 a 20 milioni di euro, utili a coprire l’affitto nei primi anni. Uno dei punti di forza evidenziati in una presentazione lunga dieci minuti proprio la vicinanza con l’Eurotower e con le 280 banche che hanno sede nel grande snodo finanziario, oltre a un mercato del lavoro internazionale con servizi di assistenza in lingua inglese e scuole internazionali per i dipendenti.

Tre i possibili edifici inseriti nelle slides presentate dal governo tedesco con lo skyline della città: la Torre 185, il Flow nel quartiere Gateway Gardens, e la Torre della fiera. Tutti e tre, nelle parole del sindaco di Francoforte, il socialdemocratico Mike Josef, sono già “pronti per essere occupati immediatamente”. E ora, ha esultato il cancelliere Olaf Scholz, “Francoforte sarà un centro della finanza ancora più forte”.

In Italia, invece, la sconfitta di Roma ha innescato gli attacchi delle opposizioni. “E’ l’ennesima disfatta del governo”, ha sottolineato la capodelegazione del M5S a Strasburgo, Tiziana Beghin. “E’ evidente che a pesare è l’isolamento dell’Italia”, hanno chiosato Fabio Massimo Castaldo e Giosi Ferrandino di Azione.

“Dopo la disfatta di Expo 2030, arriva un’altra pesante sconfitta per Roma, che perde la corsa per aggiudicarsi la sede della nuova Autorità europea per l’antiriciclaggio”. Così Valerio Casini e Francesca Leoncini, consiglieri capitolini di Italia Viva. “Un’umiliazione per la Capitale, pure questa volta fanalino di coda della classifica dopo Francoforte, arrivata prima, Madrid e Parigi. Roma – aggiungono – raccoglie solo 4 voti e conferma la scarsa autorevolezza in Europa del Governo Meloni e del ministro Tajani in particolare. Ma è una brutta sconfitta anche per il sindaco Gualtieri, che si era speso molto negli ultimi mesi a supporto di questa candidatura con il progetto Rome for Amla e con il coinvolgimento nei lavori di un tavolo tecnico appositamente costituito anche di Banca d’Italia, Guardia di Finanza e Cassa depositi e prestiti. La Giunta perde insomma un’altra partita importante ma a rimetterci, ancora una volta, è soprattutto la città, che deve rinunciare all’ennesima opportunità di rilancio internazionale”.

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