Roma: senza delibera per Ex Velodromo, centro Paralimpico fermo

Un progetto dal valore di circa 50 milioni di euro che vede come opera compensativa proprio la cessione dei terreni delle Tre Fontane.

Il completamento del Centro di preparazione paralimpica delle Tre Fontane rischia di rimanere bloccato ancora a lungo nonostante le rassicurazioni arrivate dall’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, dopo che qualche giorno fa il presidente del Comitato Paralimpico italiano, Luca Pancalli aveva lanciato l’allarme.

Il centro sportivo che sorge all’Eur, inaugurato da Sergio Mattarella nel 2016, aveva ricevuto dal governo Renzi uno stanziamento di 6 milioni di euro, rappresenta un centro d’eccellenza unico in Italia, anche se mancano ancora da realizzare una foresteria da 100 posti letto, che potrebbe rappresentare la fase 2 di un percorso di riabilitazione, e un palazzetto per le attivita’ indoor. I lavori sono fermi da oltre un anno, ha denunciato Pancalli, perche’ l’area data in concessione da Roma Capitale in parte e’ di Eur Spa, e senza le dovute autorizzazioni i cantieri non possono procedere. Al centro del contenzioso c’e’ una delibera in materia urbanistica che giace in Campidoglio da alcuni anni per la realizzazione del piano Casa sull’area dell’ex Velodromo. Un progetto dal valore di circa 50 milioni di euro che vede come opera compensativa proprio la cessione dei terreni delle Tre Fontane.

Il braccio di ferro, quindi, tra Roma Capitale e Eur Spa si gioca su questa delibera. In quest’ottica, la soluzione proposta dall’Assessore Veloccia qualche giorno fa che suggeriva ad Eur Spa (ente partecipato al 90 per cento dal Ministero delle Finanze e per il restante da Roma Capitale) di cedere l’area a Roma Capitale “nell’ambito e come anticipazione condizionata dell’attuazione dell’accordo di programma sull’ex Velodromo oppure rinunciando direttamente all’accordo di programma per il quale, peraltro, non hanno mai sottoscritto la relativa convenzione” risulta irrealizzabile. Inoltre, tra i terreni al centro della diatriba anche quelli dove dovrebbero sorgere i fari di illuminazione per mettere in regola lo Stadio delle Tre Fontane della As Roma femminile cosi’ da poter ospitare le competizioni internazionali. Altra questione sulla quale Roma Capitale aveva promesso una rapida e sicura soluzione. Ma senza la delibera per dare il via alla riqualificazione dell’area dell’ex Velodromo, al momento per questi progetti non c’e’ speranza di sblocco.

Sul sito di Eur Spa e’ descritto dettagliatamente il progetto per l’ex Velodromo “per venire incontro alle esigenze della cittadinanza, sia per proporre un investimento che fosse sostenibile economicamente e realizzabile in breve tempo, di applicare il c.d. piano casa (Legge Regionale n. 21/2009) al vigente Accordo di Programma del 2007, proponendo di realizzare contro i 53.500 mq della vecchia proposta, prevalentemente un mix di edilizia residenziale (18.000 mq) e housing sociale (2.000 mq), con una quota di 5.000 mq di commerciale e direzionale, per un totale di 25.000 mq complessivi nelle due aree, a cui si devono aggiungere i 12.400 mq di verde pubblico ed i quasi 20.000 mq di aree a parcheggi. L’area di sedime dell’ex Velodromo Olimpico all’interno del corsello (21.000 mq) resta libera da cubature. Si prevede la realizzazione nel comparto A di tre edifici residenziali a 5 piani (quote minori o uguali edifici circostanti), due edifici di housing sociale a 4 piani e un edificio di 2 piani a piastra a destinazione commerciale e direzionale; nel comparto B, due edifici residenziali di 7 piani (quote minori o uguali edifici circostanti), il cui piano terra e’ occupato da una piastra a destinazione commerciale”.

 

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