Ecco le principali notizie della giornata dalla rassegna stampa a cura di Marco Moretti che potete ascoltare anche in versione podcast (clicca qui).
Roma violenta
Torna in auge la parola “far west” per identificare la città violenta percorsa da bande di giovani. È il Corriere ad usarla in apertura per il racconto di Casal Monastero “paura dopo le sevizie a madre a figlio. Di notte può succedere di tutto. I residenti sono sotto choc per la storia agghiacciante e il quartiere terreno fertile per la criminalità”. Se ne occupa anche Gramellini nella sua rubrica quotidiana che scrive “le nuove bande giovanili sono oltre la banalità del male, qualcosa deve essere successo a questa generazione di balordi. Non è vero che non sanno quello che fanno. Lo sanno, ma sembra che non gliene importi più niente di saperlo”. Intanto si indaga sul centro di accoglienza da cui provenivano i due 17enni, soprattutto perchè nessuno si è accorto della loro assenza.
La fine dello smart working
Cosa succederà dal primo aprile con la fine dello smart working e il rientro negli uffici? Il Messaggero fa il punto della situazione “Piano per i bus per evitare la ressa. Più mezzi negli orari con il maggior numero di spostamenti in città e rimodulazione del servizio, il rientro negli uffici comunali sarà graduale”.
Residenze d’artista a Roma per gli ucraini
Dopo aver annunciato che l’Italia metterà a disposizione risorse e strumenti per ricostruire il Teatro di Mariupol distrutto dai bombardamenti russi, ieri il ministro della Cultura, Franceschini, ha firmato un decreto che stanzia due milioni di euro per promuovere gli artisti ucraini nel nostro Paese: i fondi serviranno a finanziare residenze d’artista ovvero a sostenere i talenti del Paese sotto attacco delle truppe russe, costretti a fuggire dalla guerra e interrompere il proprio lavoro. Il Corriere scrive che sono “Venti le istituzioni che hanno risposto all’appello (gli hashtag di riferimento sono #Cultureunitestheworld e #Museumsagainstwar) da nord a sud, tra cui quattro importanti realtà romane: il Maxxi, che ha appena ospitato una mostra collettiva di artisti contemporanei ucraini, la Quadriennale, l’Accademia di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera. Le residenze verranno offerte nelle principali discipline: architettura, teatro, musica, arti visive, musei”.
“La Metro C sarà pronta tra 10 anni”
La Metro C sarà pronta tra 10 anni. Lo dice il Tempo che parla di “doccia fredda del neo commissario per il quale è impossibile aprire la stazione di piazza Venezia per l’Anno Santo, al massimo avremo il cantiere in sicurezza. In compenso per quanto riguarda le nuove quattro linee tramviarie previste si spingerà sull’acceleratore per fare in modo che almeno i tram siano in funzione per il 2025”.
Roma città giovane, ma con il Covid 20mila abitanti scomparsi
Del censimento Istat sulla popolazione di Roma si occupa Leggo: “Roma è la città più giovane ma 20mila abitanti sono spariti. Nell’anno del Covid aumentano i morti. Roma e Latina le province relativamente più giovani con un’età media di rispettivamente di 45,1 e 44,4 anni. Il 51,7% è donna. Solo parzialmente compensata la diminuzione della popolazione nella Regione da un incremento dell’1,4 per cento degli stranieri che hanno trovato nel Lazio la loro residenza”.
Il Morricone dimenticato
Terza puntata del Morricone “dimenticato” e dovrebbe essere quella del lieto fine. La Repubblica titola: “Auditorium Ennio Morricone. I vertici hanno indetto un bando per ridisegnare il logo e il sito web. E la targa verrà cambiata. Dopo l’intervista a Repubblica del figlio Giovanni, l’impianto verrà finalmente intitolato al Maestro. L’assessore alla cultura Gotor inoltre promette un grande evento tutto per lui.