È una primavera calda quella che si preannuncia per le ferrovie ex concesse della Capitale. E non per l’aspetto meteorologico che – viceversa – sta offrendo ai cittadini romani e laziali scenari piovosi, freschi e autunnali. I comitati dei pendolari delle ferrovie Roma-Civita Casellana-Viterbo e Roma-Lido si sono infatti mobilitati per incontri – a tutti i livelli – al fine di sciogliere i tanti nodi che si intrecciano sul presente e sul futuro delle linee. Una vera e propria mobilitazione permanente che i comitati stanno portando avanti tramite iniziative autonome e interazioni con i gestori e i soggetti istituzionali, ma anche con l’agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture ferroviarie e stradali. Obiettivo: chiedere risposte alla politica e dare più certezze ai pendolari.
“Una delle partite principali riguarda la definizione della carta dei servizi, il documento annuale sui servizi attesi sul quale abbiamo avuto un incontro con Astral e Cotral – spiega a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del Comitato ferrovia Roma Nord – l’obiettivo è far si che vengano inseriti indicatori più performanti, in quanto riteniamo inaccettabile che siano gli stessi da 20 anni, risalenti all’epoca in cui il gestore era Atac”.
I pendolari della Roma-Viterbo e della Roma-Lido hanno quindi inviato a Cotral le loro indicazioni su cui intervenire per quanto riguarda la Carta dei servizi e verrà fatto lo stesso con Astral, con l’auspicio che queste vengano accolte.
“Un altro fronte molto caldo è quello della sicurezza. Una ventina di giorni fa ci siamo incontrati con Ansfisa e uno dei temi più rilevanti che abbiamo affrontato è stato quello dei nuovi treni e delle procedure di sicurezza per immatricolarli – prosegue Bonanni a Radiocolonna – l’Agenzia ha anche accolto positivamente il nostro suggerimento sulle prescrizioni da inviare a Cotral anche per i treni attuali, soprattutto per capire se con la modifica dei mezzi già circolanti a cui, per esempio, verrebbe aggiunta l’aria condizionata, questi sarebbero soggetti o meno a nuove immatricolazione”.
Questioni complesse, spesso molto tecniche, sulle quali non si può prescindere tuttavia da un’interazione con il proprietario delle due ferrovie: la regione guidata da Francesco Rocca.
“Abbiamo chiesto da settimane un incontro con la Regione Lazio e confidiamo che possa concretizzarsi a breve – conclude Bonanni – con la chiusura a giugno per due/tre anni della parte extraurbana della Roma-Viterbo per lavori, è quantomai urgente parlare di un piano di mobilità alternativo che porti tutte le persone a Roma senza treno”.