Scongiurare lo stop dei treni durante la chiusura della tratta urbana della Roma-Civita Castellana-Viterbo. Migliorare il servizio anche perché ci sarà un aumento tariffario ed è necessario che il servizio stia al passo con le maggiorazioni. Sono questi – tra i tanti – alcuni tra i punti emersi nell’incontro che ha avuto luogo la scorsa settimana tra Cotral e il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord. Al centro, il presente e il futuro di una delle peggiori ferrovie d’Italia, come sostenuto da Legambiente/Pendolaria e come testimoniato dalle segnalazioni che arrivano ogni giorno (su qualunque canale) da parte dei pendolari. L’incontro ha rappresentato un importante apertura dell’azienda verso il comitato, visto che era presente lo stato maggiore di Cotral: il Presidente Amalia Colaceci, il Direttore Giuseppe Tolomeo, nonché il responsabile della comunicazione. Il comitato pendolari ha raccontato a Radiocolonna retroscena e punti salienti di un meeting in cui s’è fatto il punto sulle questioni cruciali che riguardano il futuro della linea.
“Sono stati affrontati temi di grandissima importanza. In primis c’è la questione dei treni, visto che abbiamo convogli in perenne riparazione e altri che sono stati cannibalizzati. Si parla del 2025 come l’anno in cui arriveranno i nuovi treni ma non è così semplice, visto che bisogna fare il rodaggio e metterli in servizio. Insomma, dinamiche che potrebbero far allungare ulteriormente i tempi, ben oltre il Giubileo – spiega a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del comitato pendolari – ma la vera questione campale riguarda la chiusura per ammodernamento della parte extraurbana, quella tra Sacrofano e Viterbo. Questo è il vero banco di prova per il tpl di Roma Nord, visto che senza ferrovia quello di ‘caos’ è il concetto che più di altri potrebbe rappresentare ciò che avverrà sulle strade di quel quadrante cittadino: bus sostitutivi che intasano la Flaminia, la Tiberina e la Cassia per due anni almeno, in aggiunta al traffico veicolare che già soffoca quelle strade. È sostenibile tutto questo?”
La domanda retorica di Bonanni è il preludio alla proposta clou del comitato: non fermare la ferrovia durante i lavori.
“Lasciare la ferrovia aperta mentre vengono fatti i lavori è una prassi in tutta Italia e in tutto il mondo. Si fa ovunque e per questo si potrebbe fare anche a Roma, pure perché trattandosi di un raddoppio di binario di può lavorare su quello nuovo lasciando attivo il binario già esistente – conclude Bonanni – presto avremo un incontro al Municipio XV con Astral, Cotral e Atac per vedere se le firme raccolte di 5000 cittadini sono state prese in considerazione o se sono finite in un cassetto”.