In 15 giorni sono state raccolte quasi 70 mila firme in diversi Municipi
È montata una bufera, in questi giorni in città, sull’adozione della Zona a traffico limitato della Fascia verde che gradualmente impedirà la circolazione ai veicoli più inquinanti in un’area molto estesa della Capitale. La Ztl verde, pari al 16 per cento del territorio cittadino, lambisce il raccordo anulare in due punti, tra via Flaminia e via Salaria e tra via Ardeatina e via Appia Nuova. Al suo interno entro il 2024 non potranno circolare – e neanche parcheggiare sulle strisce blu, previo riconoscimento tramite targa – le auto con motore endotermico fino a Euro 5. Da dicembre del 2024 poi scatteranno anche i varchi della Ztl 2, pari al 2 per cento del territorio cittadino: abbraccerà parzialmente i quartieri Prati e Trionfale, Testaccio e San Giovanni, Ostiense, Gianicolense, Monteverde. Al suo interno l’accesso sarà consentito soltanto previo acquisto di un permesso di pedaggio.
Le restrizioni sono state avviate in modo graduale già dal 2018, con la giunta Raggi, ma l’opinione pubblica si è sollevata soltanto adesso, dopo il successo della petizione online lanciata dal capogruppo capitolino della Lega, Fabrizio Santori. In 15 giorni sono state raccolte quasi 70 mila firme, sono state annunciate diverse manifestazioni in piazza del Campidoglio. Sui social network si stanno moltiplicando i gruppi di protesta. Nei territori si stanno costituendo comitati e diversi minisindaci non hanno potuto ignorare la pressione.
Le azioni più decise sono arrivate dal presidente del Municipio IV, Massimiliano Umberti: “Avendo una fascia di popolazione con il reddito pro-capite più basso di Roma e visto il forte pendolarismo non posso permettere che ci chiudano a tenaglia, occorrono gradualità e incentivi”. Seguito dall’omologo del Municipio XI, Gianluca Lanzi, il cui consiglio ha approvato una mozione “per chiedere un tavolo interistituzionale con la Regione Lazio e il governo per ottenere una proroga dei termini dei divieti”. Dal Municipio III è arrivata dalla maggioranza l’invito a un impegno per il presidente Paolo Marchionne a chiedere al sindaco una “proroga dei tempi previsti per l’attuazione”, la mozione sarà votata in aula nei prossimi giorni. Consigli straordinari sono in programma nei Municipi V e XV per la prossima settimana. “Chiederemo incentivi, una rimodulazione della Ztl verde e una valutazione sulle tempistiche di attivazione, consapevoli che ognuno deve fare la sua parte perché è l’Italia a essere sotto infrazione”, chiarisce il minisindaco del Municipio XV, Daniele Torquati. Il tema sarà oggetto di confronto in una seduta ordinaria consiglio al Municipio IX: “Chiederemo un monitoraggio accurato delle persone coinvolte e un tavolo con Regione e governo per avere una proroga e deroghe per alcune categorie”, spiega la presidente Titti Di Salvo. Sostegno senza condizioni alla linea del Campidoglio dal presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti, perché “non possiamo dimenticare che 5 mila persone l’anno muoiono per malattie legate allo smog”, mentre dal litorale il minisindaco del Municipio X, Mario Falconi, si dice d’accordo ma sottolinea “l’importanza della tutela sociale che va garantita dalla qualità del trasporto pubblico e con incentivi economici per il car sharing”.
Così dal Campidoglio hanno fatto sapere che è stato costituito un tavolo tecnico permanente interno che avrà l’obiettivo di valutare possibili rimodulazioni, di svolgere un monitoraggio sull’attuale e reale circolazione dei veicoli Euro 2 ed Euro 3 in città, di valutare l’impatto economico delle disposizioni sulle fasce più deboli. Secondo le stime finora circolate la Ztl verde dovrebbe interessare meno di 400 mila veicoli: un numero che, sui 4 milioni di abitanti tra Roma e provincia, però, pare molto – troppo – esiguo, circa l’uno per cento. Infatti la crisi dei consumi e i rincari, più che il mercato dell’elettrico, stanno facendo decollare l’usato. L’automobile nuova, e quindi ecologica, per i romani, sta diventando un lusso. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, nel 2022 il 75 per cento dei residenti a Roma e provincia ha optato per l’acquisto di un usato: su 430.688 auto vendute, 106.562 sono nuove immatricolazioni e 324.126 sono passaggi di proprietà sull’usato. E gli incentivi del governo, fino a un massimo di 5.000 euro, vengono erogati se si acquista un’auto tra i 35 mila e i 45 mila euro l’anno: equivale a dire rate mensili che arrivano fino a 400 o 500 euro.
E se da un lato il settore dell’automotive già sta subendo un colpo, a livello nazionale, con conseguenze sul mercato del lavoro, su base locale le ripercussioni della Ztl verde rischiano di investire diversi segmenti dell’economia territoriale. La preoccupazione aleggia tra i gestori di garage e tra i benzinai. “Dall’inizio di marzo c’è stato un calo, delle auto diesel Euro 4 e benzina Euro 3, del 10 per cento”, ha raccontato Raffaele, responsabile del Parcheggio Esedra di via Modena. “Per i benzinai sarà un danno enorme, penso si possa arrivare anche al 50 per cento in meno di vendite. Con una perdita del genere rischiamo la chiusura”, ha lamentato Luca Valente, gestore di un distributore di benzina in viale dell’Università.
E tutto questo senza considerare le ripercussioni sulle entrate locali. Calerà il numero di multe? E l’uso delle soste a pagamento in strada? È credibile. Allora il tavolo tecnico del Campidoglio, forse, prima di avviare la misura potrebbe approntare uno studio dell’impatto complessivo, sia pubblico che privato, del provvedimento sull’economia locale. E valutare se – tra i tanti punti elencati dal piano regionale sulla qualità dell’aria del 25 ottobre del 2022 – sia lungimirante partire dal blocco delle automobili della popolazione meno abbiente.