L’istituto di ricovero e cura, specializzato nella neuroriabilitazione ospedaliera e nella ricerca sulle neuroscienze, è ufficialmente in fallimento
Sindacati, istituzioni, pazienti e cittadini: in centinaia hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata per mantenere alta l’attenzione sulla crisi finanziaria della fondazione Santa Lucia di Roma.
Il corteo, partito da piazza Caduti della Montagnola, ha percorso tutte le strade del quartiere fino ad arrivare davanti la sede della struttura sanitaria di via Ardeatina. L’istituto di ricovero e cura, specializzato nella neuroriabilitazione ospedaliera e nella ricerca sulle neuroscienze, è ufficialmente in fallimento. L’iniziativa, organizzata dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, vuole essere un monito contro “la svendita” della fondazione ai privati, con l’obiettivo di rafforzare il diritto alla salute dei cittadini. A rischio ci sono 800 lavoratori e i percorsi di assistenza e ricerca di migliaia di pazienti di tutto il Paese. Tra musica, fischietti, slogan e bandiere dei sindacati, in testa al corteo è stato esposto lo striscione “Salviamo il Santa Lucia”.
Inoltre, molti lavoratori hanno portato cartelli con su scritto: “Santa Lucia bene pubblico”, e ancora, “occupazioni, salari e ricerca vanno solo incentivati”. I lavoratori chiedono che l’Istituto resti pubblico e intonano cori come “vergogna, vergogna” per la possibilità che il Santa Lucia venga venduto ai privati, nel corso della procedura di concordato preventivo. Tra i partecipanti alla fiaccolata, in prima fila, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, della Uil, Alberto Civica, e quello della Cisl, Enrico Coppotelli. “Il governo sta lavorando per dare delle risposte a questa crisi e nella conversione del decreto legge, la Regione è pronta per fare la sua parte, a creare un veicolo giuridico, per rilevare la fondazione Santa Lucia – ha detto il presidente Rocca -. La sinergia che noi abbiamo messo in piedi è forte e solida, è un dialogo costante con il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso, con il ministro alla Salute Orazio Schillaci e con il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano. Il Governo ha fatto un gesto di attenzione per pagare gli stipendi e garantire la continuità delle cure. Ci aspettiamo un gesto di buona volontà da parte della proprietà. La cosa che mi fa piacere – ha sottolineato Rocca – è vedere tutte le forze politiche, tutte insieme, questa non è una battaglia politica ma di civiltà, per tutti i lavoratori che hanno reso grande questa struttura”, ha concluso.
Il Santa Lucia “è una realtà di straordinaria eccellenza, ed è uno degli istituti di eccellenza dell’Italia e noi non vogliamo che chiuda ma vogliamo che prosegua la sua attività – ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -. Lo dobbiamo alle lavoratrici e ai lavoratori ma anche ai cittadini che hanno sempre visto in questo istituto un presidio per una sanità di qualità, soprattutto in un ambito di particolarmente complesso e delicato su cui non è sostituibile. Noi siamo a fianco dei lavoratori e dei cittadini che chiedono che questa esperienza vada avanti. L’auspicio è che le istituzioni intervengano, la via maestra sarebbe quella seguita per altri casi di un istituto che diventa pubblico”, ha concluso il sindaco.
Intanto, i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione sono pronti a incrociare le braccia se dal tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si aprirà domani, non arriveranno risposte. La prima di una serie di giornate di sciopero è fissata per il 12 settembre. “Se domani non avremo risposte da parte del Governo e della proprietà continueremo la mobilitazione e il 12 faremo uno sciopero”, ha detto il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale di Cola. “La nostra è stata un’estate di mobilitazione – ha aggiunto Di Cola – perché siamo convinti delle scelte sbagliate della proprietà”. Come sindacati siamo “contro la svendita della fondazione Santa Lucia di Roma ai privati – ha detto il segretario generale della Cisl del Lazio, Giancarlo Cosentino -. Non possiamo immaginare che vada in mano a un privato non profit – ha dichiarato Cosentino -. Abbiamo bisogno di una condizione in cui questa struttura restituisca un servizio pubblico, vogliamo che il Santa Lucia vada in un’amministrazione controllata”, ha sottolineato. Infine, secondo il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica, occorre un intervento da “parte della Regione Lazio e del pubblico per una soluzione nella quale da domani mattina la Regione possa stare nel governo del sistema”.