In 8 mila lavoratori dei settori del turismo e del commercio hanno sfilato oggi a Roma per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali e un aumento dei salari. Bandiere rosse, verdi e blu hanno colorato le vie del centro storico della Capitale da piazza dell’Esquilino a piazza Venezia. Per circa due ore, dalle 9:30, i fischietti dei manifestanti hanno risuonato lungo corteo guidato dai sindacati – Filcams Cgil, UilTucs e Fisascat Cisl – e dallo striscione di testa. “È l’ora del contratto”, recitava. Si tratta di persone che lavorano in alberghi, mense, nella ristorazione collettiva, agenzie di viaggi e turismo, ma anche in negozi e pubblici esercizi. “Nel Lazio i numeri parlano di 600 mila lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da 4 anni”, ha spiegato la segretaria della Filcams Cgil di Roma e del Lazio, Alessandra Pelliccia. “Sono i lavoratori che in questi anni, dopo la pandemia, hanno permesso il rilancio del settore” per questo “ci aspettiamo che le controparti li ascoltino nella richiesta di un giusto contratto e una giusta retribuzione”, ha aggiunto il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola.
Mentre il traffico, dall’area della Stazione Termini fino ai Fori Imperiali, è stato bloccato e deviato da questa mattina, le migliaia di lavoratori hanno percorso via Cavour, striscioni alla mano. “Le associazioni datoriali si rifiutano di dare un giusto aumento retributivo, e i salari sono fermi – ha aggiunto Pelliccia -. Sono lavoratori che garantiscono fatturati da miliardi di euro ma a loro non si riconosce il diritto a una retribuzione adeguata. Persone che hanno già perso il potere di acquisto mentre le aziende, che volano dopo la pandemia hanno ripreso a fatturare”.
Tra i presenti, oltre a Di Cola e Pelliccia, anche l’assessora capitolina alla Scuola, Claudia Pratelli e il segretario del Pd di Roma, Enzo Foschi. “A Roma nonostante l’aumento del turismo, che ha portato più risorse alla città, non c’è stato nessun aumento del salario per i lavoratori”, sono state le parole del segretario romano del Pd che ha sottolineato: “Il turismo è un settore strategico, mettere i dipendenti nelle condizioni di lavorare vuol dire migliorare il servizio. Le ricchezze vanno redistribuite, per questo è giusto stare in piazza oggi”. A guidare il corteo fino a piazza Venezia è stato il carro di testa, allestito con casse e musica, e dove si sono alternati gli interventi di lavoratori e sindacalisti. Per coloro che lavorano nel commercio e nel turismo “le paghe sono ferme a 30 anni fa, è il momento di equipararci agli altri stati europei dove i salari sono il doppio e il costo della vita è lo stesso – ha concluso un lavoratore dal mezzo che guidava il corteo -. Siamo fermi agli anni ’90: è il momento di tirare su la testa e di ottenere il nostro”.