Taxi: Arrivate solo 103 richieste per la doppia guida

Un flop le domande al Campidoglio per incrementare il servizio. Oggi la Commissione presieduta dall’assessore Patanè. Piace il modello Milano sulla tariffa progressiva

Marcia a rilento l’adesione dei tassisti romani alla doppia guida che, in attesa della messa a bando di nuove licenze, dovrebbe tamponare in parte le difficoltà causate dalla carenza di auto bianche. Ieri il sindaco, secondo quanto riporta ‘’Il Corriere della Sera’’, Roberto Gualtieri, che ha ingaggiato un duro scontro con il governo sul decreto asset, ha ricordato: «La prima cosa che abbiamo fatto è la doppia guida che, faticosamente, sta andando avanti: siamo a 103, se arriveremo a 700 avremo il 10 per cento in più».

E però, finora il numero di richieste è residuale anche per le lungaggini burocratiche che rallentano le procedure, tra le altre la registrazione alla Camera di commercio che non consente di associare due licenze alla stessa partita Iva a meno che si tratti di un familiare o di un iscritto alla stessa cooperativa.

Nel frattempo, per oggi pomeriggio è stata convocata la Commissione taxi presieduta dall’assessore ai Trasporti, Eugenio Patané, alla presenza di tutte le associazioni di categoria (21 le sigle invitate al tavolo).

Per Nicola Di Giacobbe, segretario nazionale di Unica Cgil Taxi, interpellato da ‘’Il Corriere della Sera’’ , la priorità da sottoporre all’amministrazione è quella di accelerare i tempi: «La nostra idea è che il Comune si attesti sulle 500 licenze e si adoperi per renderle operative il prima possibile, tra cinque-sei mesi al massimo». Altro tema caldo, la rimodulazione delle tariffe: «Con l’iter ordinario rischiamo di dover aspettare 8-9 mesi, se invece adottassimo il “modello Milano”, già approvato dall’Ari (Autorità di regolazione dei trasporti), ce la faremmo in un mese perché varrebbe come falsariga sconsentendo di bypassare una serie di step».

Dal suo punto di vista, in una città come Roma la tariffa minima per una corsa breve non dovrebbe essere inferiore ai 10 euro: «Lo scatto alla partenza è ancora troppo basso, Roma è una delle poche città in cui per gli spostamenti brevi il taxi conviene più dei mezzi pubblici».

Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa Radiotaxi 3570, ritiene che il Comune debba «mettere subito in campo 300 nuove licenze per valutare in seguito se ne servono altre». A suo avviso «sparare numeri a raso non ha senso, quando in Centro mancano le piazzole di sosta e le corsie preferenziali».

Quanto alle tariffe, «ferme da è anni», concorda sull’opzione «copia e incolla» da Milano: «Per tagliare la testa al toro noi suggeriamo di applicare la tariffa progressiva già collaudata nel capoluogo lombardo». Sull’installazione del Gps a bordo invece Bittarelli è categorico; «II Grande fratello il Comune lo mettesse ai suoi dipendenti».

Alessandro Genovese (Ugl taxi) lamenta il fatto che il sindaco non interverrà al tavolo («Prima l’annuncio in pompa magna, poi veniamo a sapere che non lo presiederà») e sostiene che il problema non siano le poche auto bianche in circolazione: «Non ne basterebbero neppure altre mille se la velocità commerciale media è di11 chilometri l’ora… peggio di Calcutta.

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