Categorie: Economia urbana

Stadio della Roma, scontro totale

La maggioranza dei consiglieri del Movimento 5 Stelle ha bocciato il taglio di “solo” il 20% delle cubature per il progetto. Si vuole costruire solo l’impianto, limitando le altre strutture

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Lorenzo De Cicco per Il Messaggero

 

Una trattativa segreta andata avanti a oltranza, fino a sera, per trovare l’accordo su una delle operazioni più controverse che chiamano in causa la giunta di Virginia Raggi: il nuovo stadio a Tor di Valle. La maggior parte dei consiglieri M5S, incontrati ieri pomeriggio dalla sindaca a Palazzo Senatorio, ha rigettato l’ipotesi di un mini-taglio delle cubature, appena il 20%, come avrebbe voluto l’ala «turbo-stadista» dell’amministrazione pentastellata, guidata dall’assessore Daniele Frongia.

L’adunata degli eletti grillini non vorrebbe distaccarsi da uno dei principi sbandierati dal M5S prima sui banchi dell’opposizione e poi durante tutta la campagna elettorale: «Dobbiamo rispettare il Piano regolatore generale». Che nell’area di Tor di Valle consente di edificare solo un terzo delle cubature previste dai privati.

Bisognerebbe quindi “alleggerire” di almeno 600mila metri cubi il progetto immobiliare sognato da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi, che accanto allo stadio (appena il 14% delle cubature totali) avrebbero voluto edificare tre grattacieli alti fino a 220 metri, più altre 15 strutture commerciali.

Un «Ecomostro» di cemento sulla riva del Tevere, come lo hanno ribattezzato tutte le principali organizzazioni ecologiste del Paese, dedicato a opere che con lo sport non c’entrano nulla: negozi, alberghi, uffici e ristoranti. Un gigantesco quartiere commerciale e direzionale che nascerebbe proprio «in spregio al Piano regolatore», come hanno più volte denunciato anche gli esperti dell’Istituto nazionale di Urbanistica.

Un’operazione rigettata dal M5S quando era all’opposizione – i consiglieri pentastellati non votarono la delibera sull’«interesse pubblico» varata dalla giunta Marino – e su cui ora proprio il Movimento dovrà prendere una decisione. Con tempi serrati: entro il 31 gennaio il Campidoglio dovrà depositare il proprio parere nella conferenza dei servizi convocata dalla Regione.

Proprio in vista di quell’appuntamento ieri la sindaca ha incontrato i consiglieri, che già lunedì scorso avevano chiesto di avere voce in capitolo. Specialmente la pattuglia degli “ortodossi” (da Carola Penna a Cristina Grancio), coerenti con la linea originaria dei Cinque Stelle. E quindi contro il progetto stadio senza se e senza ma, per contrastare il «rischio di una speculazione edilizia».

Alla fine sembra avere prevalso la linea «stadista» dell’assessore Paolo Berdini, favorevole all’impianto sportivo ma non ai grattacieli, nonostante anche lui (a parole) abbia più volte lanciato strali contro «la follia urbanistica» di Tor di Valle. La parola finale dovrebbe metterla la sindaca nella giornata di oggi, davanti ai dirigenti della Roma.

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