Iniziare a costruire entro il 2019 per arrivare all’inaugurazione nel 2022. La road map di James Pallotta circa il nuovo impianto della Roma a Tor di Valle è chiara.
“Inizieremo a costruire alla fine dell’anno, poi ci vorranno circa 28 mesi per i lavori. Spero nell’apertura in tre anni o giù di lì” ha ribadito il presidente del club giallorosso nel corso di una intervista rilasciata a Boston alla web-tv ‘Real Vision’, prima però dell’arresto del presidente dell’Aula Capitolina, Marcello De Vito, che potrebbe dilatare i tempi del via libera definitivo allo stadio. “Sono almeno tre anni che avrebbe dovuto esserci… – ha ricordato il n.1 della Roma -. Alcuni problemi probabilmente sono stati auto-inflitti dal costruttore che possedeva i terreni (Parnasi, ndr) ma altri dalle istituzioni. A volte è solo più facile non prendere una decisione, e a volte hai un cambiamento da un governo a un altro ed è come se dovessi ricominciare tutto da capo”.
“La cosa frustrante è che stiamo pagando per questo – ha aggiunto il businessman di Boston -. Non è come negli Stati Uniti, dove in molti casi ti danno centinaia di milioni di dollari di crediti d’imposta o agevolazioni fiscali o persino denaro per l’infrastruttura. Nel nostro caso, non otteniamo denaro per le infrastrutture, non otteniamo soldi per lo stadio. Quindi sarà un’opera finanziata privatamente che sarà utilizzata da tutta l’Italia meridionale. Quindi speriamo che tutto sia a posto entro la fine di maggio e che non cambi nulla, così da ottenere le risorse finanziarie necessarie e mettere la prima pietra entro fine dell’anno”. Parole superate però dalla nuova inchiesta ‘Congiunzione Astrale’ che ha scosso il Campidoglio.