Salviamo la Metro C si schiera contro un’eventualità proposta del presidente del Municipio V Mauro Caliste
È una storia infinita quella che riguarda la stazione ferroviaria del Pigneto. La fermata che sarebbe posta tra le linee ferroviarie FL1 (Orte-Fiumicino) e FL3 (Viterbo-Tiburtina) – infatti – da anni è bloccata da varie questioni tecniche che riguardano i soprattutto (ma non solo) i sottoservizi, quel mondo in cui rientrano i cavi elettrici, le fognature, le reti telefoniche e le condutture del gas.
Sul tema della stazione Pigneto – importante nodo di scambio anche tra la Metro C e le ferrovie regionali – qualche giorno fa è intervenuto Mauro Caliste, neo presidente del Municipio V di Roma. “Ci siamo incontrati con i delegati RFI per discutere delle opere Tav ricadenti sul nostro territorio, abbiamo ragionato su come rendere le stazioni più agevoli e sicure. Soprattutto abbiamo chiesto una tabella dei tempi d’inizio dei lavori per il tombamento del Vallo del Pigneto e per la realizzazione della stazione Fara Sabina/Fiumicino, la fermata di scambio con metro C e la tratta Velletri/Termini con sosta al Mandrione” ha spiegato sui social.
Ma la frase della discordia è stata quella riferita da Caliste al tema della viabilità attorno alla futura stazione che è stata cambiata radicalmente negli ultimi anni. “Abbiamo già chiesto un incontro all’assessore Patanè per verificare la tempistica, se sarà troppo lunga chiederemo il ripristino della vecchia viabilità, onde evitare di sacrificare ulteriormente la cittadinanza” sono le parole del presidente.
A questa posizione ha risposto con fermezza Salviamo la Metro C, il comitato che da anni si batte per far sì che Roma diventi sempre più una città fondata ‘sul ferro’.
“La presa di coscienza sulla criticità della situazione è già un passo avanti rispetto al passato recente quando si sbandierava il buon funzionamento della cabina di regia. Riteniamo tuttavia inaccettabile una presa di posizione del Presidente che emerge da un commento al post: “se le tempistiche saranno troppo lunghe si chiederà il ripristino della vecchia viabilità.” – spiega il comitato – Noi riteniamo che Gualtieri, Patanè e debbano pretendere che si faccia e subito la stazione e non pretendere che venga ripristinata la viabilità ordinaria senza la stazione. Un orrore che non farebbe altro che normalizzare 1) la circostanza che una stazione ferroviaria già finanziata e forte di una progettazione esecutiva, dopo 5 anni di ritardi, subisca ulteriori ritardi; 2) quel paradossale modo di pensare tutto romano per il quale non si pretende la realizzazione della vitale opera di mobilità, parte della soluzione al problema, ma si accetta che l’opera subisca ulteriori ritardi pur di chiedere il ripristino della vecchia viabilità. La macchina e il mezzo privato prima di tutto: questo è il paradigma che sembra non poter essere mai sovvertito. Un po’ come rimandare la cura auspicandosi contemporaneamente il proseguire della dipendenza. I problemi vanno risolti e non rimandati.”