Nei primi tre mesi dell'anno, secondo la Fim Cisl la produzione di Stellantis in Italia risulta in forte peggioramento rispetto all'anno nero del 2024. I veicoli prodotti tra gennaio e marzo sono stati 109.900 con un calo del 35,5%, il dato peggiore dal 1956
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Stellantis sprofonda in Italia. E a Cassino sale la tensione. Nei primi tre mesi dell’anno la produzione di Stellantis in Italia risulta in “forte peggioramento” rispetto all’anno nero del 2024. I veicoli prodotti tra gennaio e marzo sono stati 109.900 con un calo del 35,5%, il dato peggiore dal 1956. I dati sono negativi per tutti gli stabilimenti di auto e veicoli commerciali e i dazi aggraveranno ulteriormente la situazione. Lo rileva il report trimestrale della Fim-Cisl su produzione e occupazione nei siti italiani del gruppo, che è stato illustrato in conferenza stampa dal segretario generale Ferdinando Uliano.
“Il crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale a cui ora si aggiungono i dazi sulle auto europee, prima minacciati e poi introdotti dagli Usa rappresentano una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante, che hanno portato la Fim insieme con tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe alla manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles. L’Europa però ha dato una risposta inadeguata a sostegno del settore. Le risorse destinate: 2,8 miliardi sono insignificanti e insufficienti. Serve una reazione dell’Europa, un cambio delle politiche rigoriste europee e la creazione di debito comune per investire nei settori civili in profonda trasformazione”, ha attaccato il leader della Fim Cisl.
In tutti gli stabilimenti Stellantis è stata riscontrata una situazione particolarmente negativa, contrariamente all’anno precedente dove almeno lo stabilimento di Pomigliano d’Arco rappresentava un’eccezione positiva. Le previsioni negative di fine 2024, dice la categoria dei metalmeccanici della Cisl, continueranno a peggiorare sicuramente nel 2025, con un ulteriore aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori, coinvolgendo quasi la metà dei dipendenti.
E Cassino? Lo stabilimento ciociaro registra un significativo calo nella produzione di autovetture nel primo trimestre del 2025. Secondo i dati relativi al numero di vetture prodotte nei primi trimestri degli anni 2019-2025, l’impianto cassinate ha visto una drastica riduzione del 45,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel dettaglio, nel primo trimestre del 2025 sono state prodotte solo 4.655 vetture nello stabilimento di Cassino, un numero nettamente inferiore rispetto alle 8.540 unità del primo trimestre del 2024. Questo calo accentua una tendenza negativa già osservata negli anni precedenti, sebbene con variazioni meno marcate.
Analizzando la serie storica, si nota come la produzione a Cassino, pur con alti e bassi, abbia subito un declino progressivo negli ultimi anni. Dai 11.705 veicoli prodotti nel primo trimestre del 2019, si è passati ai 12.839 del 2020, per poi scendere a 10.566 nel 2021 e risalire a 13.745 nel 2022 e 14.410 nel 2023.