Una città e un governo sotto ricatto di una lobby che ormai ha tutti contro a partire dai vip. Da Pippo Baudo a Massimo Ghini, a Simona Marchini.
Ormai la mancanza dei taxi è diventata, nelle stazioni, anche un problema di sicurezza e ordine pubblico. ‘’Questa idea che una città e un governo possano essere sotto ricatto di una lobby mi indigna. Si aumentino le licenze e si ponga fine ad uno spettacolo indecoroso che sta facendo il giro del mondo. Dovrebbe essere per primo il sindaco di Roma Gualtieri a chiederlo, dimostrando un po’ di coraggio, e Salvini a capirlo dimostrando di essere davvero un ministro dei trasporti”. Lo afferma sui suoi canali social la coordinatrice nazionale di Italia viva, Raffaella Paita.
Pippo Baudo, da sempre nelle case degli italiani con il suo sorriso, questa volta si è infuriato anche lui. Con chi? Con i tassisti «che vogliono essere i dominatori assoluti della città! Non passano, non rispondono al telefono con i cali center che sembrano fantasmi, per avere la certezza di un taxi bisogna chiamare almeno due ore prima. Davvero una situazione intollerabile». Le sue parole, affidate all’AdnKronos, sembrano essere la fotografia perfetta di Roma con le sue auto bianche introvabili: «Una situazione indegna di una Capitale europea e di una delle città più famose e visitate del mondo», aggiunge il noto presentatore tv.
Vip in prima linea dunque – rileva ‘’La Repubblica’’ – a guidare la protesta non solo per i cumuli di spazzatura lasciati per strada quando Ama per mancanza di mezzi non riesce a raccoglierli, ma anche contro gli autisti della auto bianche. E ancora di più contro quella parte di loro che vede come fumo negli occhi il nuovo provvedimento varato dal governo.
Tanto che il sindacato Usb, Unione sindacale di base, ha indetto uno sciopero per il 10 ottobre contro la norma che prevede un aumento delle licenze del 20% rispetto a quelle già in circolazione. Per Roma si parla di 1560 auto che si aggiungono alle circa 7800 attualmente distribuite. Ma niente da fare, ci sono tassisti che si ribellano perché, come dice Pippo Baudo, «sono pochi e vogliono restare in pochi».
Anche Massimo Ghini dice la sua: «La Stazione Termini di Roma è come Lampedusa». L’attore e regista mette a confronto le due realtà per rappresentare il forte disagio che i romani e i turisti devono fronteggiare appena arrivati in città. «È come se ci trovassimo di fronte a due Lampeduse: da un lato quella dei poveri disgraziati, che vengono dall’Africa, e dall’altro quella dei turisti, che vengono per portarci i soldi, ma che restano in attesa che qualcuno tenda loro la mano», dice Ghini che poi punta il dito contro la politica che «non accetta di affrontare seriamente questo problema. È un braccio di ferro tra una categoria e la politica che ha interesse a tenersi buoni i tassisti perché sono un serbatoio di voti».
L’attrice Nancy Brilli si domanda cosa stia succedendo: «È una situazione assurda e incomprensibile. Recentemente sono stata ad aspettare un taxi oltre quaranta minuti, perché non avevo altro modo di andare in centro, spesso non rispondono nemmeno». E poi ancora Enrico Montesano, attore romano doc e grande fruitore del servizio taxi: «Mi sono trovato in qualche occasione veramente disperato, ho chiamato due, tré compagnie e non c’erano vetture disponibili. È controproducente per una città a vocazione prettamente turistica come la nostra». Un’altra attrice e conduttrice tv come Simona Marchini dice che è «uno strazio non trovare una macchina soprattutto la sera per una donna». E in una città sempre meno sicura, la presenza delle auto bianche sarebbe un segnale di civiltà.