Accolti ricorsi principali cooperative di Roma e Milano. Codacons, sentenza Tar Lazio danneggia utenti
È annullata l’esecuzione dei provvedimenti con i quali nel luglio dello scorso anno l’Antitrust ha accertato che le clausole di esclusiva contenute negli atti che disciplinano i rapporti tra i principali operatori di Radiotaxi attivi a Roma e Milano e i tassisti aderenti, costituiscono reti di intese verticali restrittive della concorrenza e in quanto tale dovessero cessare. L’ha deciso il Tar del Lazio con una serie di sentenze con le quali ha deciso ricorsi proposti da Radiotaxi 3570, Società Cooperativa Samarcanda, Taxiblu-Consorzio Radiotaxi Satellitare Società Cooperativa, Autoradiotassì-Società cooperativa e Yellow Tax Multiservice. In sostanza, il Tar ha sancito che il tassista iscritto ad una cooperativa radiotaxi debba dare i suoi servizi esclusivamente alla cooperativa.
Le istruttorie in questione furono avviate dall’Autorità su segnalazione di Mytaxi, società appartenente al gruppo automobilistico tedesco Daimler Ag, che gestisce una piattaforma aperta attraverso un’app accessibile liberamente dai tassisti affiliati. Alle società di radiotaxi furono dati 120 giorni di tempo per avviare le dovute iniziative. Ne è nato un contenzioso amministrativo, oggi deciso con sentenza dal Tribunale amministrativo.
“È una sentenza che va contro i principi della sana concorrenza e danneggia gli utenti finali del servizio di trasporto pubblico non di linea”. Così il Codacons commenta la decisione del Tar Lazio di annullare la delibera dell’Antitrust che aveva definito illegittime le clausole di esclusiva nei rapporti tra i principali operatori di Radiotaxi e i tassisti. “Riteniamo che tale sentenza non favorisca la concorrenza tra operatori e, quindi, finisca inevitabilmente per danneggiare i consumatori – spiega il Codacons – Il mercato dei taxi, infatti, è tra i più restii a qualsiasi forma di cambiamento, e le clausole di esclusiva nei contratti con i radiotaxinon fanno che confermare vincoli e limiti che vanno nell’unica direzione di limitare i vantaggi per gli utenti. Al contrario il settore del trasporto pubblico non di linea dovrebbe aprirsi alla concorrenza e alle novità introdotte dalla tecnologia moderna, al pari di quanto avvenuto in molti altri Paesi europei e non solo, con vantaggi sia per gli operatori, sia per gli utenti fruitori del servizio”.