Sette sindaci dei Comuni di provincia che si snodano sulla via Flaminia chiedono il raddoppio dei binari della tratta Montebello-Riano e altri interventi necessari per il rilancio della ferrovia Roma Nord, la cui gestione lo scorso anno e’ passata a Cotral e Astral. I sette sindaci (Riccardo Travaglini, Castelnuovo di Porto, Gregory Paolucci, Sant’Oreste, Vincenzo Marcorelli, Rignano Flaminio, Ettore Iacomussi, Morlupo, Luca Abbruzzetti, Riano, Patrizia Nicolini, Sacrofano e Francesco Mancini, Magliano Romano) recentemente hanno preso parte a un tavolo di confronto sul tema al Consiglio regionale del Lazio a cui hanno partecipato referenti regionali, Cotral, Astral e i comitati dei pendolari della ferrovia Roma Nord e Colli D’Oro. “Come sindaci dell’area Flaminia abbiamo chiesto alla Regione Lazio la realizzazione di un progetto realmente unitario in termini di raddoppio dei binari, che vada da Piazzale Flaminio a Viterbo, con un cronoprogramma su tutti i lavori di ammodernamento, comprensivo di tempi e allocazione risorse”, spiegano i sette sindaci in una nota. “In un’ottica di collaborazione, abbiamo inoltre chiesto di istituire una commissione permanente sul quadrante interessato, tramite la riattivazione dell’osservatorio regionale per la ferrovia Roma-Nord, gia’ costituita a suo tempo, utile per un confronto puntuale sulla definizione del piano per il trasporto locale alternativo da redigere prima dell’inizio dei lavori”.
Per quanto riguarda la tratta Montebello-Riano “e’ rimasta sulla carta sempre a binario unico. Un problema mai superato. Esiste infatti uno stanziamento regionale di circa 35 milioni di euro, ma l’iter amministrativo e’ fermo”, spiegano i sindaci. E nonostante il progetto adoggi sia monco, proprio per la mancanza del raddoppio da Montebello a Riano, e nonostante i lavori di adeguamento siano fermi anche nella stazione di piazzale Flaminio per un problema di crollo della sede del Cnel, Astral ci informa che potrebbe partire, nel 2024, il cantiere di raddoppio tra Riano e Morlupo. Un progetto, gia’ bocciato dal Tar, per aver superato i 7 anni della pubblica utilita’, che ancora oggi deve ottenere tutti i pareri necessari, compresi quelli relativi all’annosa vicenda degli espropri”, proseguono gli amministratori locali, secondo i quali si delinea “uno scenario apocalittico per i cittadini della via Flaminia: 3 anni di lavori (se va bene), la via Flaminia a senso unico alternato, semafori, code, file, aggravamento del transito sulle vie secondarie (provinciali e comunali) verso la Tiberina, gia’ a oggi in condizioni disastrose in termini di dissesto del manto”.
Tra le altre richieste: la riqualificazione del parcheggio di scambio di Montebello e “un cambio di passo e di governance da parte dell’attuale maggioranza. Le difficolta’ oggettive emerse durante l’incontro, ci hanno insomma convinti che abbiamo bisogno di una nuova governance per l’intero progetto, ormai vecchio di vent’anni, a cominciare dal soggetto attuatore, al quale vanno affidati poteri straordinari in grado di gestire processi complessi. E’ necessaria una ripianificazione delle risorse e degli investimenti, facendo si’ che in primo luogo sia garantito il servizio ai pendolari, mettendo a sistema interventi grandi piccoli, soprattutto sulla sicurezza, la segnaletica, l’informazione ed i parcheggi di interscambio. In poche parole, vogliamo che la ferrovia sia potenziata nei modi giusti e continui a vivere, per la sopravvivenza dei nostri territori e che, da opportunita’ di ammodernamento, non si trasformi in una sciagura”, concludono.