Bottiglie in strada fino a tarda notte. Reportage notturno de ‘’Il Corriere della Sera’’ denuncia forze dell'ordine assenti e niente controlli I propositi di stretta evaporati.
All’una meno cinque l’uomo con il Giostyle blu sbuca da vicolo del Cinque e taglia piazza Trilussa aprendosi un varco nella folla. La borsa termica è aperta, senza coperchio. Ma ciò che c’è dentro è ghiacciato, il vetro verde appannato perché appena tirato fuori dal frigo di un mini-market lì nei pressi che, come tutti gli «esercizi di vicinato nel settore alimentare e misto», ha dovuto abbassare la serranda alle 22 per ordinanza del sindaco. Comincia così il reportage notturno de ’’Il Corriere della Sera’’ a Trastevere che documenta il degrado e la mancanza del minimo controllo rispetto all’ordinanzs del mese scorso.
E non c’è rischio che la birra diventi calda, l’uomo col Giostyle — felpa della Roma addosso, del resto il marketing è la chiave per chi vende — già sa che piazzerà tutto in pochi minuti, che la cinquantina di bottiglie tra Heineken, Ichnusa e Peroni andrà a ruba nella movida del sabato sera a Trastevere.
Cosi si mette in fila per attraversare la strada, sulle strisce naturalmente, e collocarsi al culmine di ponte Sisto, laddove i ragazzi sanno dove trovarlo se hanno sete di alcol. Già al suo passaggio l’attenzione generale è per la borsa termica di cui in tanti si mettono a «spizzare» il contenuto tracannando l’ultimo sorso dalla bottiglia in mano.
L’uomo, probabilmente bengalese o indiano, non sa che tra qualche istante, all’una e cinque, di lì passeranno tre volanti della polizia per un blitz, in verità, solo abbozzato: pochi minuti e poi via nella notte romana. O forse non se ne preoccupa proprio: tranquillo, accompagnato da un sodale con una borsa viola anch’essa carica di alcolici, scavalca il lungotevere e si piazza al solito posto per smerciare: 5 euro a bottiglia, 7 per la Peroni che è da 66 cl, prezzi modici per affari d’oro.
E infatti per assicurarsi un sorso di leggerezza o per mettere il turbo alla serata c’è la fila. E senza nessuno che ponga alcun limite: di età, di estrazione, di sesso, di nazionalità, di capienza. Tutti comprano fino a esaurimento scorte (ore 01,20), tutti bevono e ribevono fin quando le gambe reggono, in una sorta di rito alcolico collettivo che ha nel Giostyle blu il suo totem.
È la nuova formula per aggirare i controlli dando solo una parvenza di legalità: si chiude il market facendo finta di rispettare i divieti fissati dal sindaco, ma in realtà si fanno uscire le birre infischiandosene dell’ordinanza. In parecchi girano per Trastevere con borsa termica al seguito. Alcuni fanno base dove si può nascondere tutto in fretta; a via Benedetta, per esempio, un cumulo di rifiuti lascia ampi margini per imboscare borse e carrelli semmai dovesse arrivare una pattuglia. Stavolta, però, tutti gli abusivi tornano a casa con la borsa vuota e le tasche piene.
Eppure, per effetto dell’ordinanza che vale fino al 15 ottobre, dopo le 22 si può acquistare alcol solo negli esercizi «che consentono la consumazione sul posto mediante tavoli collocati all’interno dei locali».
Ma tanto non c’è nessuno che controlla; già a mezzanotte piazza Trilussa è un tappeto di cocci di vetro, la scalinata coperta di bottiglie mentre un gruppo di ciclo-bikers si dispone in cerchio estraendo vini e birre da sacchetti della spesa immacolati, come appena usciti dalla cassa di un supermercato 1124; a via della Lungaretta (ore 00,20) un giovane tenta di farsi largo nella selva umana trascinando due grosse buste del Pam piene di alcol e impugnando il collo di un scotch whisky J&B, a San Cosimato (ore 00,30) non c’è ragazzo o ragazza che non tenga in mano una pinta o un calice; a piazza Santa Maria in Trastevere (ore 00,40) si beve di tutto intorno alla fontana di Bramante, e spesso la bottiglia diventa una grolla che passa di mano in mano.
Non si può, ma si fa perché non si vede divisa: niente vigili urbani, nessun carabiniere, giusto l’affaccio della polizia su piazza Trilussa, come detto, anche se si era deciso di stringere sulla mala-movida in un Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato ad hoc Io scorso 12 settembre. Ma evidentemente i propositi di stretta sono evaporati.