Categorie: Economia urbana

Troppi romani in auto con cellulare. Volano le multe

Guidatori imprudenti e vigili scatenati: in sei mesi raddoppiate le sanzioni per chi telefona al volante. Ma sono ancora poche rispetto al fenomeno.

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Come ha riferito Il Tempo, nei giorni scorsi, gli  ultimi dati resi noti dalla Polizia Locale di Roma parlano chiaro: 15.379 violazioni contestate per uso improprio del cellulare durante la guida nei primi sei mesi di questo anno.

In netto aumento rispetto al 2018 dove si erano attestate ad appena 8.851. In crescita anche i verbali per sosta non autorizzata ed utilizzo di veicoli inadatti alla circolazione.

L’articolo 173 del Codice della Strada parla chiaro:«È vietato al conducente far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici». Un monito preciso ma che davvero in pochi seguono nonostante il rischio di multe salate che vanno da un minimo di 422 euro ad un massimo di 1.697 euro o la sospensione della patente da 7 a 30 giorni (da uno a tre mesi in caso di infrazione reiterata).

L’utilizzo degli smartphone mentre si è al volante infatti è diventato un fenomeno diffuso in molte città italiane e Roma non fa differenza.

Nel mirino delle verifiche tutti quei comportamenti che, oggi più che mai, rappresentano un vero pericolo per gli utenti della strada, automobilisti, pedoni e motociclisti.

Per evitare l’accrescersi del fenomeno gli agenti hanno messo a punto dei controlli che giocano sul fattore sorpresa.

In sella ad una moto e in abiti borghesi vanno alla ricerca di automobilisti impenitenti che, nonostante i divieti, infrangono le regole. E impegnati come sono a telefonare, chattare su WhatsApp, scattarsi foto, aggiornare gli stati dei loro profili Facebook o inviare mail di lavoro, scovarli con «le mani sul cellulare» è un attimo.

Chi viene beccato le tenta tutte per scampare alla sanzione o al ritiro della patente: chi getta di colpo lo smartphone sul sedile di fianco, chi inventa una telefonata alla nonna in punto di morte e chi, non sapendo più cosa dire, si appella alla clemenza del vigile di turno. Ma un attimo di distrazione può costare caro e non solo in termini di sanzioni.

A volte avvengono semplici tamponamenti ma ci sono anche molti casi in cui va decisamente peggio e magari a causa di un banale sms si rischia di perdere la vita o toglierla.

Ed è solo di un mese fa la notizia di un giovane di nazionalità libica che, a bordo di un’auto, ha rischiato di fare una vera e propria strage. Intento a parlare al cellulare infatti non si era accorto di un posto di blocco e proseguendo a tutta velocità aveva speronato una moto guidata da un agente. Dopo un breve inseguimento il ragazzo residente a Bari, Gioia del Colle è stato fermato e arrestato. L’11 maggio del 2017 invece, a Lastra a Signa in provincia di Firenze, un automobilista di 45 anni guidando distratto a causa del cellulare, causò la morte di un giovane meccanico di Scandicci di 21 anni che in quel momento stava percorrendo la stessa strada a bordo del suo scooter.

I dati diffusi dall’ISTAT nel 2018 parlano invece di almeno 172.334 incidenti che hanno provocato in tutta Italia gravi danni a persone. Non sempre ovviamente il motivo principale è l’uso improprio del cellulare ma emerge con chiarezza come fra le cause principali di questi incidenti ci sia l’eccessivo uso dello stesso. E il fenomeno purtroppo non riguarda solo gli automobilisti ma anche motociclisti e ciclisti. Ma tornando alla Capitale è di oltre 1.100.000 il numero di infrazioni al codice della strada rilevate dalla Polizia Locale nel primo semestre del 2019, con un aumento di circa il 10% rispetto ai primi sei mesi del 2018.

Grazie anche all’ausilio di strumenti tecnologici quale lo Street Control, che consente una rilevazione in tempo reale degli illeciti. Come quelli commessi da chi utilizza il veicolo in condizioni di dubbia efficienza: 8581 le infrazioni riscontrate da gennaio a giugno 2019, rispetto alle 6547 rilevate nello stesso periodo nel 2019. Controlli anche sulle cosiddette soste d’intralcio, condotte scorrette che, oltre ad intralciare la regolare circolazione stradale, espongono a rischio i pedoni e le categorie più fragili: 401.407 violazioni nel 2019 rispetto alle 286.287 del 2018.

In tutto sono stati contestati 1 milione e 100 mila verbali

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