Una Roma divisa in due. Da una parte i turisti “normali”, che stanno una settimana, spendono quando devono e se ne vanno, magari ritornando per il Giubileo del prossimo anno. Dall’altra ci sono i turisti ricchi, quelli che vanno a caccia del lusso e degli hotel che lo simboleggiano. Sembra strana, la Capitale, in questi mesi infuocati dall’anticiclone Caronte. Lusso e turismo più middle class, messi a fattor comune, danno vita all’ormai famoso overtourism, quando cioè la domanda supera l’offerta. Con tutte le conseguenze del caso, a cominciare dalla percorribilità e del decoro della Città.
Ora, se l’impatto del Giubileo in termini di presenze è ancora tutto da decifrare (i conti si faranno a fine 2025), quello che è certo è che chi vuole spendere, e tanto, a Roma trova pane per i suoi denti. Lo dicono i numeri. Come hanno spiegato da Ernst&Young, dalle colonne del Sole 24 Ore, nei prossimi anni a Roma è prevista l’apertura di almeno 14 hotel di fascia alta con oltre 1.500 camere. Oggi l’offerta è guidata dagli hotel a quattro stelle seguita dai tre stelle. Il lusso è solo il 9% dell’offerta totale di camere, ma il numero di strutture vendute è cresciuto del 30% dal 2018 al 2023, anno in cui c’è stato il record di investimenti con 412 milioni di euro.
Non è tutto. Nel primo semestre 2024 sono stati venduti a Roma sei hotel di dimensioni medio-grandi per 290 milioni. Perché la Capitale è un polo su cui anno dopo anno si riversano investimenti milionari, tanto che dei 1,6 miliardi investiti nel 2023 per acquistare strutture alberghiere in tutta Italia, poco più di un quarto è stato allocato a Roma. Attenzione, che Roma fosse in pole position nella gara tra le Capitali più sexy per i turisti in vena di grandi spese, lo si sapeva, davanti c’è solo Londra. Ma è la prospettiva di crescita che fa la differenza.
