Verso il superbonus al 110% anche per le seconde case

E' la nuova formulazione dell'emendamento al dl Rilancio

Il superbonus per garantire l’efficientamento energetico si allarga: si potrà chiedere anche per le seconde case, villette a schiera incluse, e varrà anche per il Terzo settore. Gli incentivi poi potranno essere chiesti anche da chi demolisce e ricostruisce la propria abitazione. Niente da fare invece, viene confermato, per le abitazioni più lussuose, per le ville e per i castelli. Soddisfatta parzialmente Confedilizia, che punta il dito contro l’esclusione dalle agevolazioni “di alcune categorie di abitazioni impropriamente considerate di lusso, che sarebbe addirittura devastante se riguardasse gli interventi sulle parti comuni del condominio”. Il Parlamento, seppure lentamente, continua dunque a lavorare alle modifiche al Dl Rilancio: la commissione Bilancio della Camera punta a chiudere i lavori entro giovedì; dopodiché il testo passerà in Aula e successivamente all’esame del Senato ma sarà blindato. Intanto fa un passo avanti l’assegno unico universale per i figli: arriva domani in Aula a Montecitorio la proposta di legge, a prima firma Delrio, tassello del Family Act della ministra Iv Elena Bonetti. “E’ un primo passo importante, noi non ci fermiamo qui”, sottolinea la titolare della Famiglia.

Molte delle novità attese, in cima le misure per garantire il sostegno all’occupazione, dovrebbero confluire comunque in provvedimenti allo studio del governo: si spazia dal pacchetto semplificazioni alla richiesta per un ulteriore scostamento di bilancio. E’ stato il viceministro all’Economia Antonio Misiani a ribadire, davanti ai deputati riuniti in commissione, l’obiettivo dell’Esecutivo di introdurre, con il prossimo decreto di meta’ luglio, “forme di incentivazione” all’occupazione per “riportare al lavoro tutte le persone che oggi sono in cassa integrazione”. Si tratta quindi di mettere in campo, è il ragionamento, “una pluralità di interventi”, che includano “una proroga degli ammortizzatori sociali-Covid e del connesso divieto di licenziamento” ma anche “strumenti di incentivazione rivolti alle imprese per accelerare il riassorbimento della forza lavoro” senza dimenticare la possibilità di allungare la sospensione dell’obbligo di causale per i contratti a termine.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014