“Là dove c’era un buco ora c’è una città”. O meglio, tre palazzoni.
Ricordate la storia della voragine in via Livio Andronico, nel quartiere Balduina a Roma?
Era il 14 febbraio del 2018 quando, improvvisamente, franò l’intero costone di un cantiere edile inghiottendo parte del manto stradale e sei automobili parcheggiate. A sprofondare sarebbero state le colonne di contenimento dell’area del cantiere nonostante, già da alcuni mesi, i residenti avessero segnalato delle sospette infiltrazioni d’acqua.
Da allora, cosa è cambiato?
Purtroppo poco, se non in peggio. I lavori del cantiere proseguono senza sosta anche il sabato e per i residenti è diventato un calvario.
Tanto per cominciare via Livio Andronico è ancora chiusa al transito. L’autobus 990, l’unico che passava in quella strada, è riapparso solo di recente dopo un anno di latitanza. Gli abitanti della zona, intanto, vivono con delle fogne provvisorie e ci sono ancora delle infiltrazioni d’acqua nei box. Una situazione intollerabile. “Saremo in ostaggio del cantiere almeno fino a dopo l’estate“, affermano allarmati dal Comitato Crollo Balduina.
Un altro piano in più?
Mentre le responsabilità del crollo non sono state ancora accertate, la società costruttrice alla riapertura del cantiere avvenuta lo scorso ottobre, vuole costruire un altro piano, aggiungendo metri cubi su metri cubi.
Ma può farlo? Sembrerebbe di no.
Proposta rigettata
“Dopo molti solleciti telefonici – riferiscono dal Comitato Crollo Balduina – il Dipartimento ha messo a disposizione la documentazione relativa alla richiesta di Ecolattanzio di edificare un piano ulteriore sulle palazzine in costruzione e ribadisce che la richiesta è stata rigettata.
Ad oggi risultano intensificati i lavori sulla terza palazzina in costruzione (cosiddetta palazzina C). Nello specifico, dalle opere già poste in essere, si intuisce la realizzazione di una quarta fila di balconi sebbene non risultino essere state approvate varianti al permesso di costruire del 12 ottobre 2017 come del resto è confermato dal vecchio cartello ancora esposto”.
Il presidente della Commissione Controllo
Duro il commento del presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza del Municipio, Julian Colabello: “È in corso la realizzazione di un piano in più, rispetto ai progetti originari delle palazzine di via Andronico, il cui cantiere era stato coinvolto nel crollo della strada lo scorso anno. Ho scritto agli uffici comunali e municipali per intimargli di fare tutte le verifiche. Il Comitato Crollo alla Balduina, che per primo ha segnalato la situazione, è ormai un mese che protesta per questa situazione.
Mi chiedo come sia possibile che dopo le sparate della Sindaca che si voleva sostituire alla Procura nel ‘trovare i responsabili’ oggi il Comune ammetta che le palazzine vengano non solo ultimate ma addirittura aumentate di dimensioni e altezza. Nel frattempo la strada è ancora chiusa dopo il crollo e non si conoscono i tempi di riapertura. Uno schiaffo a tutta la città e ai suoi cittadini”.
Non c’è alcuna irregolarità…
…ci tengono a precisare dalla Ecolattanzio. “Realizzeremo cinque piani fuori terra e un attico in più come ci viene permesso dalla concessione edilizia richiesta ai sensi della legge sulla rigenerazione urbana. In riferimento al diniego del dipartimento Urbanistica del 2019, anche se il Tar ci ha dato torto, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza e, conseguentemente, il precedente diniego. Questo significa che qualora dovesse essere confermato il diniego, rinunceremo a parte della cubatura seminterrata, rispettando anche le altezze previste dalle norme urbanistiche. Si tratta di un bel progetto e molti degli immobili in costruzione sono stati venduti proprio a dei residenti del quartiere”.
Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi… intanto si vocifera che qualcuno, in segno di protesta, voglia occupare il cantiere.