I tecnici della municipalizzata al lavoro sul piano anticrisi, che arriverà prima dell'estate. Ma lo scontro Pd-M5S non si placa
Nell’ennesimo marasma di polemiche sul nuovo caos rifiuti a Roma, Campidoglio contro Regione, dunque, su scala nazionale, M5S contro Pd, c’è un’unica certezza. Il piano industriale dell’Ama arriverà e nemmeno troppo tardi. Con ogni probabilità, molto prima dell’estate. Troppo vivo ancora il ricordo del caos dell’estate 2016, quando a un mese dall’elezione di Virginia Raggi, Roma cominciò a sprofondare nella spazzatura.
Adesso, secondo quanto risulta a Radiocolonna.it, il tandem Antonella Giglio-Stefano Bina avrebbe deciso di accelerare sulla stesura di un piano d’azione su larga scala, che metta al riparo la Capitale da possibili nuove crisi di smaltimento. D’altronde si è visto come l’improvviso blocco del Tmb di Rocca Cencia (secondo Raggi un sabotaggio), abbia messo in poche ore in ginocchi Roma. E allora urge capire su quali impianti investire ed eventualmente se costruirne di nuovi. Tutto per, come da sempre sognato dal sindaco, chiudere il ciclo dei rifiuti dentro il territorio romano: raccolta-smaltimento, riciclo.
I tecnici, assicurano da Ama, sono al lavoro sul piano anti caos rifiuti, che verrà presentato nelle prossime settimane alla Raggi e alla commissione Ambiente. Ma la spinta finale dovrà arrivare dal Campidoglio, azionista al 100% della municipalizzata. La crisi è dietro l’angolo e il tempo gioca una variabile essenziale. Il tutto poi dovrà essere redatto prima che diventi operativa la riforma delle partecipate disegnata dall’assessore Massimo Colomban, che reintroduce in Atac e per l’appunto Ama i consigli di amministrazione a tre membri. Redigere il piano prima del riassetto della governance potrebbe velocizzare la realizzazione di nuovi impianti, in particolare quelli di compostaggio.
Intanto, per dare la cifra dell’ennesimo scontro in atto sulla spazzatura capitolina, ci sono le parole di Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente, all’indirizzo del Pd targato Renzi. “La Regione Lazio e Roma (fino al nostro arrivo) non si sono mai dotate di un piano per raggiungere elevati livelli di raccolta differenziata. Ci ha pensato questa amministrazione che in sei mesi ha presentato il piano rivoluzionario di gestione materiali post consumo (rifiuti urbani) per la Capitale 2017-2021. Ci sono delle criticità legate alla situazione degli impianti, dovute a una cattiva gestione ventennale, che noi stiamo cercando di risolvere. Mentre Regione e Governo vogliono solo una nuova discarica noi mettiamo sempre davanti a tutto l’interesse dei cittadini”.