Roma metropolitane serve ancora. Parla Chicco Testa

​L'ex manager della partecipata e di Enel difende la retromarcia del Comune sul destino della società​

“La verità è che Roma metropolitane non va chiusa perchè è un’azienda ancora in grado di sostenere dei progetti validi e con tanti ingegneri bravi”. Chicco Testa, che Roma metropolitane la conosce bene visto che ne è stato presidente fino al 2009, difende la mancata liquidazione della partecipata e la retromarcia del Comune, che inizialmente, per ammissione dello stesso sindaco Virginia Raggi, la voleva dismettere negando la ricapitalizzazione. Alla fine il cda è stato azzerato per far posto a un amministratore unicoPasquale Cialdini. Ma Roma metropolitane è rimasta in piedi. Il manager spiega a Radiocolonna.it  perchè la partecipata vada tenuta in vita, nonostante i conti sballati e il caos della Metro C.

“E’ sbagliato – afferma – guardare solo alla linea C, perchè per esempio c’è il progetto della metro B1. E poi anche altri investimenti in mobilità. Credo che Roma metropolitane possa dare ancora qualcosa a questa città. Certo, si poteva gestirla meglio, ma considerando che i costi della metro C sono aumentati in media del 20%, non è molto se si considera che mediamente in Italia progetti simili vedono in pochi anni i costi triplicare se non quadruplicare”.

Testa si sofferma poi su un altro aspetto, che giustifica la mancata dismissione. “Roma metropolitane – rileva – è una stazione appaltante e come tale riceve fondi dallo Stato. Se fosse stata chiusa avrebbe smesso di ricevere tali finanziamenti. E forse ci sarebbero stati problemi con i contenziosi in essere, molti dei quali legati ai lavori della Metro C. I conti della società non sono in ordine, è vero, ma credo che molto dipenda da qualche problema che c’è stato tra i ministeri e l’azienda, nell’ambito dei trasferimenti di fondi”.

”Infine – sottolinea l’ex manager di Roma metropolitane e di Enel –  si parla di un progetto con Italferr, azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato, che vorrebbe rilevare la parte progettistica, quella tecnica insomma, di Roma metropolitane”.

Attorno a Roma metropolitane le acque restano comunque agitate. Ieri sera c’e stato uno scontro tra Pd e M5S nel corso della commissione Mobilità di Roma Capitale dove i consiglieri devono esprimere un parere sulla nomina di Cialdini come nuovo amministratore unico. Le consigliere dem Michela Di Biase e Ilaria Piccolo hanno lasciato la sala in via Capitan Bavastro urlando. Prima la capogruppo del Pd Di Biase che aveva chiesto chiarimenti sul futuro di Roma Metropolitane : “Abbiamo votato – ha detto – la non ricapitalizzazione di Roma Metropolitane in un consiglio straordinario. Nella stessa seduta abbiamo sentito la dichiarazione del sindaco che parlava di dismissione. Oggi ci troviamo con la nomina di Cialdini come AU. Purtroppo parliamo di un’azienda con 150 lavoratori che attendendono una risposta sul loro futuro. Vogliamo sapere che fine fa la partecipata! Un conto è dismettere, un conto è non ricapitalizzare: non è una questione di parole, ma di sostanza”.

Da parte sua l’assessore alla mobilità, Linda Meleo ha sostenuto come il passaggio da un consiglio di amministrazione a tre ad un amministratore unico, è già un segnale di cambiamento che stiamo attuando nell’ottica di risparmio ed eliminazione degli sprechi”.

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