In primavera, massimo ad inizio estate, dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione al Cimitero Flaminio a Roma, ma nel frattempo il degrado in alcune parti è impressionante. Sono l’incuria, le infiltrazioni di acqua, la sporcizia che letteralmente devastano, ad esempio, la palazzina F, dove le salme sono state tumulate nei fornetti.
Il nostro cronista aveva già denunciato nel 2014 la situazione sull’edizione romana di un giornale a tiratura nazionale, eppure la situazione nel campo santo di Prima Porta non è affatto migliorata, anzi, nel corso di 3 anni, è pesantemente peggiorata. Il motivo è il solito: mancanza di fondi.
“Abbiamo pagato fino a 2.500 euro per un affitto del loculo che dura 30 anni. Qui è sempre tutto sporco, dobbiamo essere noi a fare le pulizie, perché chi dovrebbe farlo non lo fa – dice un’anziana donna che viene a pregare davanti alla tomba del marito – I piccioni sono spesso presenti in questa palazzina, e sporcano dappertutto”.
Appena piove, poi, l’acqua entra nell’edificio dal soffitto e cola fino al pavimento, rendendolo scivoloso. La vernice col tempo si è staccata è oramai si notano le strutture in ferro del cemento armato. Dal cimitero assicurano che non ci sono problemi per la sicurezza delle persone che ogni giorno vanno a visitare i loro cari, ma comunque, aggiungiamo noi, se l’infiltrazione di pioggia dovesse continuare le strutture in cemento potrebbero aver bisogno di pesanti ristrutturazioni.
L’Ama, comunque, prevede massicci interventi nei cimiteri capitolini, come abbiamo già scritto su Radiocolonna.it. La tempistica della gara d’appalto, nei prossimi giorni è prevista l’apertura delle buste per le offerte, potrebbe far sì che in tarda primavera-estate partano i lavori. Bisogna vedere se il milione e 600 mila euro stanziati basteranno per sanare tutte le condizioni di degrado che abbiamo individuato.