Campidoglio, Oref boccia bilancio consolidato

Per i revisori dei conti non rappresenta situazione veritiera. È la seconda bocciatura clamorosa, dopo quella del bilancio 2016 di dicembre scorso. Lemmetti: Oref fa politica, non ci faremo fermare

L’Oref, organismo di revisione economico finanziaria capitolino, ha espresso parere non favorevole al bilancio consolidato del Campidoglio che oggi arriva in Aula Giulio Cesare.

“Tale bilancio ha funzione informativa e non ha influenza sui conti delle società come riportano gli stessi revisori dell’Oref”, ha spiegato Marco Terranova, presidente della commissione Bilancio leggendo il parere nell’ambito della seduta odierna.

È la seconda bocciatura clamorosa, dopo quella del bilancio 2016 di dicembre che costrinse l’amministrazione grillina a rivederlo in fretta e furia il 22 settembre.

L’Oref “non ritiene che le risultanze esposte in bilancio rappresentino in modo veritiero e corretto la reale consistenza economico, patrimoniale e finanziaria del gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale” e pertanto ha espresso “parere non favorevole all’approvazione del bilancio consolidato di esercizio 2016”.
E’ quanto si legge nelle conclusioni dell’Organismo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio sulla proposta di delibera del consolidato di bilancio.
L’Oref a seguito di tale parere invita Roma capitale “alla verifica e al riscontro dei rapporti con le società partecipate”.

Gli uffici dovranno dunque lavorare ancora. L’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, dovrà adesso rimettere mano ai conti di Roma e delle sue partecipate.

“Approveremo Bilancio consolidato. Oref fa politica. La nostra amministrazione approverà il Bilancio consolidato 2016 di Roma Capitale. E non si farà fermare da chi approfitta del suo ruolo tecnico per esprimere giudizi politici che non gli competono”. Così su Facebook Gianni Lemmetti. “Giunta e maggioranza M5S andranno avanti compatti nel dare via libera al Bilancio consolidato entro la scadenza di legge del 30 settembre anche se l’Oref, l’organismo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, ha espresso un parere negativo nei confronti del documento – continua Lemmetti – Un parere non richiesto, visto che la normativa prevede che sul consolidato i revisori rilascino solo una relazione. Ancora una volta, dunque, l’organo di revisione utilizza la valutazione di un documento contabile del Comune per ritagliarsi uno scampolo di protagonismo che esula dal suo ruolo istituzionale. Così come esula dai compiti dei revisori rilasciare interviste ai giornali su temi sensibili dell’amministrazione, cercando di dettare la linea sulle politiche di bilancio in spregio delle regole deontologiche della professione di revisore contabile.
L’Oref esprime dunque pareri politici. Ma se i revisori vogliono fare politica devono candidarsi e ottenere il consenso dei cittadini. Altrimenti devono attenersi alla loro funzione e lasciare ai portavoce dei romani, legittimamente eletti, il compito di compiere le scelte per il futuro della Capitale.
Noi riteniamo che il Bilancio consolidato sia costruito in maniera corretta, grazie a un grande lavoro svolto dalla ragioneria comunale, e fotografi in modo veritiero la situazione economica-finanziaria di Roma Capitale e delle sue partecipate. Una situazione che, tra l’altro, ereditiamo da un passato fatto di debiti e ruberie. Per questo lo approveremo e non consentiremo che venga ostacolato il percorso di un amministrazione”.

Impossibile, però, che il consolidato venga approvato entro il 30 settembre. Non si rischia però il commissariamento, come nel caso di mancato varo dei bilanci e dei rendiconti. L’articolo 9, comma 1-quinquies, del Dl 113/2016 convertito nella legge 160/2016, prevede invece che «in caso di mancato rispetto dei termini previsti» scatta il blocco delle assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, fino a quando non si adempia all’obbligo. È inoltre vietato stipulare contratti di servizio con soggetti privati «che si configurino come elusivi della disposizione del precedente periodo».

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