Parte da cinque punti programmatici la corsa di Roberta Lombardi alla Regione Lazio. A tre mesi dalla sua investitura da parte del Movimento Cinque Stelle per la sfida al governo locale, questa mattina la candidata grillina ha presentato al Tempio di Adriano il suo programma accompagnata per l’occasione dal sindaco di Roma, Virginia Raggi e dal candidato premier Luigi di Maio, unitamente a una nutrita pattuglia di esponenti pentastellati.
Un programma a dire la verità asciutto, puntellato essenzialmente su cinque priorità: salute, ambiente, lavoro e imprese, trasporti e famiglie. Il primo capitolo è tra i più delicati, visto il precario e lento risanamento della sanità laziale, per anni schiacciata da un debito miliardario. E dunque, immediato abbattimento dei tempi delle liste di attesa, sblocco delle assunzioni, lotta alla corruzione e velocizzazione delle prestazioni di pronto soccorso. Ma soprattutto istituzione dell’infermiere di cittadinanza, sorta di cura e prestazione garantita a tutte le fasce deboli.
Corposa anche la strategia in materia ambientale. Qui il grosso degli sforzi sarà destinato al capitolo rifiuti, vera e propria spina nel fianco di Roma. La Lombardi punta tutto sul ripensamento dell’attuale piano regionale, facendo suo la strategia rifiuti zero concepita per la Capitale e sul sostegno a quei comuni che incentivano la raccolta porta a porta. Per quanto riguarda l’infrastruttura, nessun passo in avanti sugli inceneritori e sulle discariche, ma tanti piccoli impianti di compostaggio e per il trattamento di altre tipologie di spazzatura.
Ancora, il lavoro e l’industria. Su questo fronte torna di prepotenza il cavallo di battaglia grillino, il reddito di cittadinanza: 780 euro al mese per chi vive sotto la soglia di povertà e varie forme di sostegno a chi approccia al mondo del lavoro. Per le imprese la candidata pentastellata punta forte su tre obiettivi: semplificazione burocratica, creazione del marchio “Eccellenza Lazio” per tutte le imprese laziali che esportano nel mondo e l’istituzione di un tavolo permanente di confronto tra governo regionale e categorie produttive.
Ultimi due capitoli nell’agenda della Lombardi, i trasporti e la famiglia. Sul primo fronte, sono perennemente dolori per Roma, vista la disastrosa situazione di Atac. Per rimettere in piedi il trasporto locale (“che rimarrà pubblico, sia chiaro”, ha assicurato la Lombardi, dunque nessuna privatizzazione in vista), la grillina punta a un irrobustimento degli spostamenti su ferro, attraverso un’attenta vigilanza sul contratto con le Ferrovie ma anche al disincentivo all’uso dei mezzi privati e a una razionalizzazione della rete Cotral.
Infine, le famiglie, le cui misure sono state spiegate elencate dallo stesso Di Maio, accolto tra gli applausi dei convenuti alla kermesse capitolina a Piazza di Pietra. In ordine sparso, sgravi fiscali per le famiglie monoreddito con più figli a carico, assistenza a domicilio per gli anziane e riorganizzazione delle attività di babysitteraggio. Tutto finanziato con parte dei 17 miliardi previsti dal Movimento nel suo programma nazionale famiglia.
Una postilla finale ha riguardato il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali, che costano ai cittadini una ventina di milioni all’anno.