Si sono spente le speranze di ritrovare vive la donna e la bambina rimaste sepolte sotto le macerie di una palazzina di due piani crollata oggi pomeriggio, intorno alle 14, in via Giacomo della Marca, in zona Acilia, alla periferia di Roma.
La madre, Debora di 45 anni e la sua bambina, Aurora, di appena 8 anni, sono state ritrovate dai soccorritori, dopo oltre 7 ore di ricerca, prive di vita.
Tra le cause del crollo si pensa ad un’esplosione per una probabile fuga di gas. Sul posto nel pomeriggio era giunto anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, per incontrare i soccorritori e i familiari dei dispersi.
Si é cercato senza sosta sin da subito, tra le macerie, le quattro persone coinvolte dal crollo. I soccorritori hanno estratto vivi subito una donna anziana e un uomo di circa 50 anni. L’uomo, politraumatizzato, é stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Ostia, ma non sarebbe in pericolo di vita. La donna, 68enne, invece, sarebbe in condizioni più gravi ed é stata trasportata all’ospedale Gemelli di Roma. Tra le macerie sono rimaste una bambina di otto anni con la sua mamma, Debora C., insegnante in una scuola elementare di Dragona. I soccorritori hanno lavorato senza sosta, anche con l’aiuto di cani molecolari addestrati alla ricerca di persone sepolte dalle macerie. Il marito della donna dispersa e il figlio maggiore non erano in casa al momento dello scoppio e al loro ritorno, per lo choc, sono stati assistiti dalla Croce Rossa. Non era in casa neanche la famiglia di cingalesi che in un primo momento era stata data per dispersa.
Secondo quanto si é appreso a cedere sarebbe stato un solaio, ma l’esplosione si sarebbe verificata al piano terra. I testimoni hanno raccontato di uno scoppio fortissimo e di una esplosione che ha investito anche i palazzi vicini danneggiandoli. Intanto Italgas ha fatto sapere che i suoi impianti presenti lungo il muro di cinta della palazzina crollata “sono integri”. La procura di Roma ha già aperto un’inchiesta. Il pm Mario Palazzi si é recato sul posto per un sopralluogo e raccogliere gli elementi necessari per l’inchiesta. Si ipotizza il reato di disastro colposo.