Il Macro di via Nizza reagisce alle rigide temperature dei giorni della merla con un triplice vernissage. Il taglio del nastro simultaneo e multiplo nello stesso luogo ormai non stupisce più, è prassi consolidata, dunque possiamo concentrarci sui tre diversi eventi.
Il primo, quello forse più interessante dal punto di vista istituzionale, è l’opening della mostra di Timur Kerim Incedayi, considerato uno dei più grandi artisti turchi (tra i suoi amici c’è anche il premier turco Erdogan): vive tra Roma e Istanbul, dunque nella sua mostra mette a confronto le due città. Nella Capitale ha incontrato e frequentato pittori famosi come Renato Guttuso, Mino Maccari e Luigi Montanarini, ha esposto in varie edizioni della Quadriennale, e fondato, nel 1987, il movimento artistico del Metropolismo, insieme a Nico Paladini, Antonio Sciacca e Carlos Grippo”.
Il titolo scelto per l’evento va in questa direzione: ‘Roma e Istanbul, sulle orme della storia’. Oltre ad essere promossa da Roma Capitale, la mostra è stata realizzata con il supporto del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, e con il patrocinio e la collaborazione dell’Ambasciata di Turchia in Italia.
Incedayi guarda, e vede, con gli occhi dell’artista “la profonda e magica risonanza di un passato artistico e culturale che accomuna due grandi metropoli influenti nell’area del Mediterraneo”. La visione si riflette nei suoi lavori, che “sottolineano il sapore metafisico e rarefatto della cultura mistica ed esoterica orientale, nel rispetto di un canone compositivo occidentale”. Al Macro ha portato circa 50 opere di diverso formato, tecniche miste su cartone. Come Timur Kerim Incedayi, il 29 gennaio tagliano il nastro in via Nizza gli ‘Artisti in Residenza’, una presenza costante al Macro. I protagonisti di questa edizione sono il Gruppo Cherimus (fondato nel 2007 a Perdaxius da Marco Colombaioni, Matteo Rubbi e Emiliana Sabiu) e l’artista Valentina Vetturi (Reggio Calabria, 1979). La mostra rappresenta una nuova tappa del ciclo dedicato ai giovani artisti italiani e internazionali cui il museo mette a disposizione uno studio e un appartamento per realizzare un progetto artistico originale, elaborato per l’occasione. Terza inaugurazione è quella della mostra ‘Luca Maria Patella. Ambienti proiettivi animati, 1964-1984’, a cura di Benedetta Carpi De Resmini e Stefano Chiodi. Da segnalare la collaborazione all’evento della Fondazione Morra di Napoli. Il progetto espositivo prende il titolo della prima personale di Patella tenutasi a Roma nel 1968 alla galleria l’Attico di Fabio Sargentini.
(r.p.)