Ci vorrà almeno un mese per liberare dalle strade gli alberi che in questi giorni sono caduti per le strade della Capitale dopo i recenti violenti acquazzoni. Al servizio giardini del Campidoglio fanno questa triste ammissione. Anche il temporale di ieri che si è abbattuto soprattutto sulla parte nord est della capitale ha fatto crollare parti di alberi. Più di 40 gli interventi da parte dei Vigili del Fuoco.
I fattori che incidono sono molti: il numero ridotto di operatori, ad oggi i giardinieri del Comune di Roma sono non più di 200 e anche i contratti a termine di una trentina di manutentori del verde ha cambiato molto la situazione; le ferie, che hanno ridotto in modo consistente il personale davvero operativo; il crollo di alberi di alcuni alberi grosse dimensione, il che renderà necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Il fatto che la città a metà agosto fosse mezza vuota ha fatto sì che non ci siano stati feriti nei crolli, anche se non sono state poche le auto danneggiate. A fine luglio una signora con permesso disabili ha dovuto attendere due settimane prima che la propria auto fosse liberata dai rami che erano crollati sulla vettura, e per attivare l’intervento del dipartimento ambiente è stato necessario che il caso fosse stato riportato dai giornali.
Servirebbe un check up di tutti gli alberi nella Capitale, ma le risorse del Dipartimento sono limitTe e soprattutto il vento di questi giorni e i nubifragi del dopo Ferragosto fanno peggiorare la situazione di giorno in giorno.
Gran parte delle colpe il Campidoglio le scarica su Mafia Capitale. Verde pubblico, Raggi scarica su Mafia Capitale. La sindaca Virginia Raggi infatti ha detto che “no si vuole mai che lo dica, ma davvero il fatto di Mafia Capitale ha spazzato via tantissimo, tutto il verde era gestito con appalti ‘malati’, ci siamo trovati con 180 giardinieri del Servizio giardini per tutta Roma. Ci sono Municipi da 130mila abitanti con un solo giardiniere. Che cosa abbiamo fatto? Oltre ad assumere le persone che sono nelle liste di collocamento, ci siamo inventati una collaborazione con i detenuti”.