Atac, Polverini: dovevo salvare Cotral

L’ex governatrice, in un’intervista al Corriere della Sera, punta il dito contro la giunta: “si scarica l’incapacità di gestione mandando via i manager”

Alessandro Trocino per Il Corriere della Sera Roma

 

Renata Polverini, che idea si è fatta della vicenda dell’Atac?

«La defenestrazione di Brano Rota dimostra che l’amministrazione romana tende a scaricare la sua incapacità di gestione mandando via i manager. Naturalmente i problemi di Atac vengono da lontano, ma la giunta Raggi, invece di risolverli, li ha resi più profondi».

 

Quando lei era governatrice del Lazio, l’indebitamento Atac è salito di molto.

«Dal 2010 sono iniziati a diminuire drasticamente i trasferimenti dello Stato. Ci lamentiamo della scarsa manutenzione delle città e degli incendi ma i tagli agli enti locali producono questi risultati».

 

Per la verità si dice che lei abbia favorito l’azienda regionale dei trasporti, la Cotral.

«All’epoca ero presidente di Regione e quindi avevo un dovere diverso rispetto ai mezzi regionali. Quando arrivai, trovai una situazione simile a quella di Atac e molti mi consigliavano di portare i libri in tribunale. Cotral, grazie a due interventi di ricapitalizzazione, adesso è un’azienda sana e Zingaretti sta consegnando bus che avevo acquistato io».

 

Però risanando Cotral, i problemi di Atac si sono aggravati. E l’assessore della giunta Marino Guido Improta l’accusò di non aver versato 200 milioni che sarebbero stati dovuti all’Atac.

«Non è cosi. Intanto il Lazio è l’unica regione che assegnava al trasporto pubblico locale 300 milioni in più di rispetto al contributo statale. E poi ci fu una polemica, ma quei milioni non c’erano e non potevo erogarli. Tra l’altro nell’ultima bozza di bilancio, poi modificata da Zingaretti, vennero assegnati ad Atac 180 milioni».

 

Rota ha risanato Atm. Perché non è riuscito in Atac?

«Non basta un bravo manager, se non ha il supporto pieno dell’amministrazione. Non è solo una mancanza di risorse. E poi non si capisce perché la Raggi non abbia chiesto un intervento straordinario del governo anche su questo tema, oltre che sull’acqua».

 

Perché si è arrivati a un indebitamento così alto?

«Perché le aziende pubbliche sono state utilizzate per assunzioni clientelari. In Cotral io bloccai, da ex sindacalista, 150 assunzioni che erano state fatte negli ultimi 15 giorni della campagna elettorale».

 

Le assunzioni clientelari in quegli anni non hanno risparmiato nessuno. Mentre lei era governatrice, un altro esponente di centrodestra, Gianni Alemanno, guidava il Comune.

«Infatti io non salvo nessuno. C’è stata scarsa responsabilità da parte di tutti».

 

Lei non ha nulla da rimproverarsi?

«No, io no».

 

Cosa pensa del referendum radicale che vuole mettere a bando il servizio pubblico?

«Penso che sia sbagliato e mi sorprende la firma del ministro Calenda. Mi pare una resa, quando deve essere lo Stato a occuparsi dei servizi pubblici e del bene pubblico. Non si svende un patrimonio».

 

Più che altro, ora Atac è una macchina da debiti.

«In poco tempo, però, può diventare un gioiellino».

 

La vedo ottimista.

«Mi pare assurdo che in una città con tanti turisti che si muovono non si riesca a mettere a profitto un’azienda di trasporti pubblici».

 

Lei usa gli autobus?

«Io uso la macchina. Ma se è necessario treni e autobus: certo, d’estate non è facilissimo trovarli».

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