Il gip di Roma ha disposto nuove indagini in relazione ad una serie di casi soggetti affetti da tumore registrati a Roma, nella zona di Malagrotta e Ponte Galeria, in prossimita’ delle discariche, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2015. Il giudice Massimo Battistini ha detto “no” alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nei confronti di dodici persone, tra cui l’ex patron di Malagrotta,
Manlio Cerroni, accusate, a vario titolo, di fattispecie che vanno dall’omicidio colposo alle lesioni colpose.
Per il gip, che ha dato ai pm Alberto Galanti e Carlo Villani altri 8 mesi di tempo per effettuare nuovi accertamenti, “dagli atti acquisiti emerge che l’area di Malagrotta e’ sede di molteplici attivita’ antropiche – e’ detto nel provvedimento di opposizione alla archiviazione – che diverse sono le fonti di inquinamento e che le morti o le lesioni derivate alle persone residenti o svolgenti attivita’ lavorativa nell’area potrebbero scaturire non solo dalla contaminazione dei terreni e delle falde acquifere circostanti”.
Per il giudice e’ quindi necessario “accertare se attualmente vi siano delle significative divergenze tra l’area di interesse per le indagini (Malagrotta ndr.) e le altre zone della citta’” per quanto riguarda il tasso di mortalita’.
L’attivita’ di indagine era stata avviata nel 2012 alla luce di denunce presentate dai parenti di quattro persone morte di tumore tra il 2008 e il 2010. L’attivita’ istruttoria si e’, quindi, allargata ad altri casi legati a disturbi disfunzionali alla tiroide, problemi cardiocircolatori e respiratori.