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Degrado e decoro:via Margutta mobilita il Centro

Il grido di sdegno,partito da via Margutta, per il degrado che travolge il Tridentino, diventa collettivo e le istituzioni non possono ignorarlo

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Sembrava solo uno sfogo e un gesto clamoroso ma, la polemica, innescata dal gallerista marguttiano Fabrizio Russo, non si mitiga.  Anzi più passano i giorni più sono le voci che vogliono farsi sentire.

Il DEGRADO DEL CENTRO, questo è il vero “cuore” del dibattito.
La provocazione di Russo era chiara e mirata “listiamo a lutto i negozi di Via Margutta”. Il colpo di teatro, di tutte le vetrine con fasce nere, su questa Strada tanto amata quanto ormai trascurata, non c’è stato ma il tam tam mediatico cresce di tono. Prima un coro un po’ sommesso di negozianti (senza nastro nero), poi Gianni Battistoni (via Condotti) che non vuole accettare il lutto ma chiede un‘assemblea pubblica che, speriamo, coinvolga anche e soprattutto le istituzioni. Oggi arriva il parere di Simone Vellucci (presidente di Retake Roma) che, ramazze alla mano, propone di passare dalle idee ai fatti. Tiziana TODI (Galleria Vittoria) presidente dell’Associazione Internazionale via Margutta, dichiara a Radiocolonna “Pur essendo d’accordo con Fabrizio Russo nel risvegliare le anime, credo che ogni azione vada girata al positivo. Appena ricevuta la carica di Presidente ho proposto di fare su via Margutta lo “spazza day”, per creare una atmosfera di collaborazione con tutti i negozianti e residenti e se questa manifestazione si fosse allargata anche alle vie limitrofe forse qualcuno si sarebbe accorto di noi e dello stato di disagio in cui tutti viviamo. Che dire quindi? Accettiamo la proposta di Simone Vellucci, per lanciare un messaggio concreto e propositivo”
Anche se non sono stati molti a seguire l’esempio di Russo non importa. Perchè, alla fine, TUTTI ma proprio TUTTI si stanno rivoltando contro il lassismo, l’incuria e l’abbandono in cui è precipitato il Centro Storico. Non è un argomento di questi ultimi giorni ma una progressiva ed evidente rovina dei requisiti del Tridentino. La denuncia iniziale ha evidenziato così il disperato bisogno di attenzioni che questa Città grida da tempo e ha compattato un “disgusto” che unisce associazioni e privati.

In tutto questo rincorrersi di dichiarazioni e di articoli balza evidente l’assordante silenzio (ma non leggono i giornali?) dei cosidetti “organi preposti”. Cioè di quei politici,  votati a larga maggioranza proprio dal Centro storico e  al quale hanno assicurato attenzioni e riqualificazioni varie e che spesso, fra inaugurazioni, cerimonie e feste, arrivano in via Margutta, si dicono offesi dal degrado e pronti all’impegno personale e risolutivo.

Mentre la possibilità di uno “spazza day” si fa sempre più concreta suggeriamo a Municipio e Campidoglio di non sfruttare un “gesto privato e spontaneo” come surroga ai doveri reali e fattivi che sono dovere delle istituzioni. (anna ricca)

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