Un incontro alla Commissione Cultura e Bilancio per discutere dell’assestamento 2017 diventa l’occasione per lanciare un grido d’allarme sullo stato di abbandono dei monumenti capitolini. L’allarme arriva da Claudio Parisi Presicce, sovrintendente ai Beni Culturali che dichiara: “Abbiamo fatto un censimento, e solo per togliere il degrado diffuso nelle aree archeologiche e monumentali parliamo di 100 milioni di euro”.
“Il nostro bilancio per quanto riguarda le spese correnti – ha spiegato il sovrintendente – è essenzialmente costituito da due voci, una è il contratto di Zetema, che cura 21 musei e le attività di manutenzione di alcune aree archeologiche, e l’altra viene dalla messa a reddito dello sfruttamento del patrimonio, come l’uso delle immagini. Questi fondi, che nel 2015 per il 2016 sono stati pari a poco più di un milione, sono vincolati per legge alla manutenzione e valorizzazione del patrimonio monumentale: dovrebbe essere ordinaria, noi cerchiamo di farlo dove occorre ma non sempre riusciamo a intervenire come occorre”.
I fondi disponibili hanno quattro ordini di priorità: rischio per i cittadini, rischio di perdita del bene, situazioni di degrado e ripristino dell’accessibilità. Per i tecnici dell’assessorato al Bilancio, le risorse per la Sovrintendenza sono circa 39 milioni: “Ne sono stati finora impegnati 29, e Zetema ne assorbe 27. Non si denotano criticità dal punto di vista delle spese correnti, c’è qualcosa di bloccato sulla manutenzione ordinaria ma come ha detto il sovrintendente ci sono dei vincoli per utilizzare questi fondi”.