Dove vivono le varie comunità di stranieri a Roma?

Un lavoro di Mapparoma descrive la distribuzione - e i trend - delle sei maggiori comunità straniere presenti nella Capitale

In tempi di emergenza legata al fenomeno dell’immigrazione, quello degli stranieri presenti a Roma rappresenta un tema di indubbio interesse. Una rilevanza amplificata dal recente scontro sullo ius soli e dall’uscita della sindaca Virginia Raggi: rivediamo l’accoglienza.

Ma dove sono concentrate le varie comunità di stranieri sparse sul territorio romano? Quali sono le differenze geografiche e di genere che distinguono i concentramenti di bengalesi piuttosto che di cittadini romeni?

A risolvere questi interrogativi c’è una recente mappa di Mapparoma che racconta la presenza a Roma di sei comunità: rumena, filippina, bengalese, cinese, ucraina e peruviana. Un’analisi che parte dai numeri di Roma Capitale sulla presenza dei cittadini stranieri al dicembre 2016.

 

Le comunità più numerose sono proprio quelle sei, con quella che viene da Romania (91mila), Filippine (42mila), Bangladesh (31mila), Cina (19mila), Ucraina (15mila) e Perù (13mila), che in totale rappresentano il 56% della popolazione straniera a Roma. Numeri sugli stranieri regolari che diventano ancora più interessanti se rapportati alle presenze ‘di genere’: qui si nota come, ad esempio, l’81% di ucraini siano donne, percentuali che passano dalla perfetta parità dei cinesi allo squilibrio nella comunità bengalese: solo 23% di presenza femminile.

 

Ma vediamo nello specifico dove sono collocate le varie comunità.

 

RUMENI

 

La comunità rumena vive principalmente in aree periferiche. L’eccezione di Trastevere è spiegabile con la presenza di residenze fittizie nei pressi della Caritas. Tra le zone più abitate troviamo Tor San Giovanni (16%), Cesano (14,8%), Borghesiana (12,9%) e Magliana (12,7%). Meno dell’1% invece al Centro Storico, Serpentara e Grottaperfetta.

 

FILIPPINI

 

I cittadini delle Filippine risiedono soprattutto vicino alle case della borghesia di Roma Nord e dell’Eur dove spesso svolgono lavori domestici. Una presenza che si registra soprattutto nei Municipi II, VIII, IX e XV, a Parioli (6,1%), Tomba di Nerone (5,8%), Farnesina (4,9%).

Pochissimi filippini invece a Ostia Antica, Tor Cervara e Borghesiana,

 

BENGALESI

 

Fra i bengalesi il trend è quello di andare ad abitare vicino alle proprie attività imprenditoriali, specialmente nelle zone centrali e nella periferia est di Roma. I quartieri più affollati da cittadini del Bangladesh sono il Quadraro (7,8%), Torpignattara (5,8%), Esquilino (4,8%), San Lorenzo (4,2%) e Centocelle (3,4%).

Privi di bengalesi invece i quartieri benestanti e alcune zone periferiche come Magliana, Pisana e Boccea.

 

CINESI

 

I cinesi hanno lo stesso approccio dei bengalesi: meglio vivere vicino alle proprie attività. Così, oltre al dato anomalo di Casetta mistica con il 17% dei residenti di nazionalità cinese per le attività di ingrosso, troviamo molti cinesi all’Esquilino (6.5%), Torpignattara e Quadraro (3,9%). Pochissimi invece in altri quadranti, come Grottarossa e Castel Fusano.

UCRAINI

 

Diverso il discorso per l’ex repubblica sovietica, con i cittadini arrivati a Roma sparsi su tutto il territorio cittadino. Una parcellizzazione che non concentra ucraini in nessuna area specifica, con le presenza maggiori in aree extra-GRA come Santa Palomba (1,2%), Mezzocamino (0,9%) e Romanina (0,8%).

 

PERUVIANI

 

Per i peruviani possono valere le considerazioni fatte sui filippini: il trend è quello di vivere vicino a residenze benestanti in cui si svolgono determinate mansioni lavorative. Una concentrazione che però, seppur non netta, è ravvisabile nel Muncipio XV a Roma Nord: Cesano (1,9%), Tomba di Nerone e La Storta (1,4%), Grotta Rossa Ovest ed Est (1,3%) e i quartieri benestanti di Trionfale e Parioli (1,1%) sono le aree maggiormente popolate.

(immagini di Mapparoma)

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